Super LeagueFonte: profilo twitter ufficiale ACF Fiorentina

La bomba lanciata domenica notte (welcome to Super League) ha suscitato molte reazioni nel mondo del calcio. Tutte le componenti istituzionali dei vari paesi coinvolti hanno detto la loro. Per non parlare di UEFAFIFA (colpite personalmente da questa idea machiavellica). Tutti, dalla A alla Z, hanno mostrato i muscoli e la loro disapprovazione per questa idea di calcio diverso. Un calcio totalmente in balia del denaro. Dove, per poter competere, bisogna essere ricchi. O diventare tali grazie a questa competizione. Eppure, mi vien da dire, il danaro è già oggi al primo posto in questo settore. Circa un anno fa, il campionato era fermo. Il Coronavirus aveva stravolto i piani, gli equilibri di tutto il mondo, compreso quello calcistico. Lo spettacolo era fermo. Ma, nonostante ciò, la più grande preoccupazione dei vari presidenti di Serie A e della Lega Calcio era quella di far rispettare alle pay-tv i contratti stabiliti. Perché, senza quel denaro, molte società sarebbero state in seria difficoltà con le banche.

Il calcio dalla sua nascita si è evoluto costantemente. Sono cambiate le competizioni, le regole, le società. Anche il modo di giocare. Dal long passing game (lancio lungo e mischia in attacco) allo short passing game (passaggi corti e rapidi). Dalla difesa a 3 alla difesa a 4.  Da Herbert Champan a José Mourinho.

Le minacce, le accuse, i giochi politici alla stragrande maggioranza degli appassionati di questo sport, non interessano. Il calcio è di tutti. Per tutti. Qualcosa di unico. Che ognuno di noi vive a proprio piacimento. E allora forza che stasera continua il campionato (dopo l’anticipo di ieri che ha visto vittoriosa la Fiorentina). Ora che fortunatamente lo show è in corso, godiamoci lo spettacolo.

Perché senza tifosi il calcio non esiste, ma senza soldi il calcio non va in scena.