cinque cambiLa regola dei cinque cambi confermata per tutto il 2022

La regola dei cinque cambi rimarrà in essere almeno fino a tutto il 2022. Durante una delle ultime riunioni del CdA dell’International Football Association Board è stato discusso il prolungamento delle cinque sostituzioni, con l’approvazione quasi unanime dei presenti.

La norma era stata varata nel maggio del 2020 a seguito dell’esplosione della pandemia e delle conseguenti partite ravvicinate per terminare i vari tornei. Il principio sarà quello di far decidere autonomamente le varie federazioni, anche se pare sempre più probabile che nessuno sceglierà di farne a meno.

CHI SORRIDE E CHI NO

Ma c’è ancora bisogno di questo ampliamento degli slot? Mano a mano la situazione nel mondo sta tornando alla normalità, i casi di Covid stanno diminuendo grazie anche alle vaccinazioni di massa e di conseguenza il mondo del calcio a breve potrebbe ritrovare i suoi standard. Perché, dunque, voler insistere su una regola che favorisce soprattutto i club ricchi, con panchine lunghe, a discapito di quelli con una rosa più ristretta?

La strada sembra ormai andare verso una direzione. Voci di corridoio sostengono che quella dei cinque cambi potrebbe diventare la regola definitiva anche in futuro. In Italia alcuni allenatori sfruttano ad ogni gara i cinque slot. Altri tendono a rimanere fedeli alle vecchie normative, usufruendo degli innesti allargati solo in caso di necessità. Tra quelli che hanno giovato di più della nuova regola ci sono il neo allenatore della Fiorentina Gennaro Gattuso e l’ex laziale Simone Inzaghi, ora approdato all’Inter. Rimanendo a Milano, Stefano Pioli è forse quello più restio a ricorrere a tutte le sostituzioni mentre Allegri, di ritorno alla Juve, potrebbe utilizzare questa possibilità come una vera arma vincente, vista la lunga panchina bianconera.

Il calcio negli ultimi due anni è sicuramente cambiato molto velocemente. Se i cinque cambi dovessero diventare definitivi, il rischio è che il divario fra i grandi e i piccoli club diventi sempre più ampio. Calcio spezzatino, Superlega, sostituzioni ampliate: è questo quello di cui hanno bisogno i tifosi di tutto il mondo?

Di Dante Chichiarelli

Nato a Roma, il 26 agosto del 1984, inizia ad appassionarsi al calcio a non ancora 6 anni, durante i Mondiali di Italia '90, quelli delle Notti Magiche e di Totò Schillaci. L'amore per questo sport è nel DNA della famiglia: il suo bisnonno, Silvio Blasetti, mosse i suoi primi passi nel calcio nei primi decenni del '900 con la maglia della Lazio. Oltre a questo affianca un'altra grande passione, quella per la scrittura e per il giornalismo. Dopo le scuole, frequenta la facoltà di Scienze della Comunicazione presso "La Sapienza" di Roma e nel 2009, dopo aver collaborato per oltre due anni con "Sportlocale", settimanale sul calcio dilettantistico e giovanile, diventa giornalista pubblicista. Sempre in quegli anni inizia a frequentare il corso di giornalismo sportivo curato da Guido De Angelis e di lì a breve diventerà uno dei redattori della rivista "Lazialità". Nel corso del tempo numerose sono le collaborazioni con periodici on-line e cartacei. Nel 2011, per circa un anno, diventa Direttore Responsabile del mensile "Futuro Giovani Magazine". Da aprile 2020 collabora con la redazione di "Noi Biancocelesti". Ad oggi, nonostante gli impegni lavorativi, continua a coltivare le sue due grandi passioni che lo accompagnano sin dai primi passi della vita.