Minuto 19′ del match di campionato tra Juventus ed Udinese in quel dell’Allianz Stadium, il “10” bianconero sblocca la partita e, invece di esultare come da tradizione con la “Dybala Mask”, resta impassibile e cerca con lo sguardo la tribuna, un segnale, quanto mai inequivocabile, del malumore personale per il mancato rinnovo contrattuale.
Paulo Dybala, classe 1993, in maglia bianconera dal 2015, all’attivo 111 reti in 276 presenze, il capitano, uno dei beniamini della tifoseria, uno dei punti saldi, o almeno così si credeva fino ad oggi, della Juve che verrà.
La telenovela sul suo rinnovo contrattuale, in scadenza il 30 giugno, inizia, ormai, oltre un anno fa, con la Società che, in più di una circostanza, rassicura la tifoseria dichiarando che la firma è ormai prossima e che si stanno limando soltanto gli ultimi dettagli.
Il rinnovo, però, tarda ad arrivare, i mesi passano, la scadenza si avvicina, la Società si sbilancia “promettendo” un nuovo contratto a circa 10mln a stagione, le parti sembrano nuovamente vicine, la firma imminente, poi, all’improvviso, cala nuovamente il buio, la Juventus, vista anche la difficile stagione che sta disputando, con il serio rischio di una mancata qualificazione per la prossima Champions League, fa retromarcia, abbassa la proposta portandola a circa 8mln a stagione, praticamente lo stesso stipendio che la “Joya” guadagna già oggi, deludendo, e non poco, le aspettative dell’argentino che si sente tradito da questo nuovo dietrofront societario.
Cala il gelo, le sirene su di un possibile addio riecheggiano più che mai in quel della Continassa, l’argentino glissa sull’argomento fino a quando, davanti a tutti, sul terreno di gioco, di fronte ai propri sostenitori non decide di mandare un messaggio chiaro ed inequivocabile alla Società, quello sguardo, quella mancata esultanza valgono più di mille parole.
I tifosi, che da sempre vedono nella Joya una bandiera, si schierano dalla parte dell’argentino che, soltanto due giorni dopo nel match contro l’Udinese, scende nuovamente in campo, questa volta in Coppa Italia, da subentrato, trovando ancora la via della rete, esultando e, poco dopo, da grande campione e grande uomo qual è, lasciando calciare il rigore del definitivo 4-1 al compagno di squadra Morata, dimostrando che oltre che un fuoriclasse è anche e soprattutto un grande CAPITANO.
Perdere Dybala per la Juve sarebbe l’ennesimo enorme madornale errore di questi ultimi anni, il “10” è, senza dubbio, uno degli uomini con più classe, doti tecniche, fantasia, ma soprattutto uno sul quale si possono gettare le basi per la Juve del futuro, insomma uno dei capisaldi (insieme a Chiesa, Locatelli, De Ligt, giusto per citarne alcuni) che formano lo zoccolo duro della rosa bianconera.
Sostituirlo, non è semplice, il rischio poi di poterlo perdere a “zero”, a scadenza di contratto, sarebbe un vero e proprio “suicidio” sia dal punto di vista sportivo che dal punto di vista economico.
Una vera e propria “dead-line” per trovare un accordo ancora non è stata fissata, giugno si avvicina, le parti dovrebbero nuovamente incontrarsi nel mese di febbraio e, solo allora, si potrà effettivamente capire se, il distanziamento, che ad oggi esiste ed è evidente, si sia riuscito a colmare e possa portare a questa agognata firma sul nuovo contratto.
I tifosi, inutile sottolinearlo, si sono già schierati, Dybala è stato, è e, si augurano in tanti, sarà una delle bandiere della Juventus fare a meno di lui non è contemplato.