Il Gallo canta la 200esima sinfonia in maglia granata. Arrivato nell’estate del 2015 dal Palermo, dopo un iniziale periodo di assestamento, segna con regolarità andando ogni anno in doppia cifra. Non sono solo i gol che fanno di Andrea Belotti un leader vero di questo Torino, ma la determinazione con la quale scende in campo in ogni partita; il sacrificio per questi colori lo legano indissolubilmente ai tifosi granata e la società rivede in lui un simbolo d’altri tempi, tanto da affidargli dopo 2 anni, la fascia da capitano.
Torino, “la mia città preferita”. Una dichiarazione d’amore pronta per essere messa nero su bianco con la firma sul rinnovo del contratto con il club di Urbano Cairo, che vuole fare del Gallo un capitano a vita.
La forza è una delle caratteristiche che più lo contraddistingue, ma non solo in campo: ci sono partite che non sbaglia mai; il 4 maggio non è una giornata qualunque per i tifosi granata (commemorazione della tragedia di Superga) e lui, da capitano, si è sempre fatto trovare pronto. Ogni nome di quel grande Toro letto con decisione, con “tutta la forza che ha in corpo”, per Cairo “ad ogni nome dava la forza che aveva, voleva farsi sentire in cielo.”
Entrato in pianta stabile anche in nazionale, con Ventura prima e con Roberto Mancini poi, l’11 giugno del 2017 realizza la centesima rete di un calciatore del Torino in maglia azzurra: Pulici, Graziani, Mazzola…e Belotti! Il suo nome scritto tra i grandi della storia.
Esempio di professionalità ed umiltà, come il suo idolo Andrij Ševčenko, ha sempre preferito far parlare di sé in campo e mai fuori. I paragoni con i grandi attaccanti del passato sono tanti, da Vieri a Vialli, passando per Graziani; i numeri sono dalla sua parte e la continua voglia di crescere e migliorare può fare il resto.
Testa bassa e lavorare per il Gallo, ma con la cresta sempre alta, pronto a cantare l’ennesima sinfonia.