Molte volte e molto spesso parliamo della VAR e della tecnologia come se fosse un male per il calcio. Pensiamo ingenuamente che quell’assistente tanto odiato sia solo un inutile progresso tecnologico da scartare. In realtà la VAR ha rivoluzionato lo sport più bello del mondo e lo ha migliorato rendendolo più conforme alle regole. Certo, a volte non viene utilizzato nella maniera più giusta, ma quello deve essere considerato puramente un errore umano. Anche perché, è giusto sottolinearlo, la tecnologia non può sbagliare.
Nella giornata di sabato si è giocata la partita Serbia-Portogallo, valida per le Qualificazioni al campionato mondiale di calcio del 2022. Il Portogallo è partito bene ed ha finito male, facendosi rimontare due reti e passando dal 2-0 al 2-2. Al 93′ minuto di gioco però, è successo qualcosa di veramente scandaloso. Un pallone tirato da Cristiano Ronaldo varca la linea di porta, ma viene salvato in extremis da un difensore serbo. La sfera, però, ha superato la linea di porta, e quindi il goal del portoghese sarebbe stato valido a tutti gli effetti. Ma l’occhio umano, purtroppo, gioca brutti scherzi, ed il direttore di gara, ed i suoi assistenti, non potendo essere supportati dalla tecnologia alla quale ormai noi tutti siamo abituati, non hanno avuto modo di verificare la validità della rete, decidendo quindi di non assegnarla.
Un esemplo, questo, anche piuttosto eclatante, che ci dimostra come la VAR, la goal line technology e tutti gli strumenti che sono stati adottati negli ultimi anni nel mondo del calcio, siano ormai fondamentali per questo sport. E tutti dovremmo rallegrarci per averli a disposizione. Con questi metodi all’avanguardia, infatti, il goal di Ronaldo sarebbe stato giustamente ed ovviamente convalidato, ed invece, purtroppo, non si sa per quale assurdo motivo, le qualificazioni alla competizione calcistica più importante del mondo, non sono state attrezzate per questa evenienza e non prevedono l’utilizzo della tecnologia a supporto degli arbitri in campo.
Ronaldo, a fine partita, era talmente furioso che ha addirittura lanciato la fascia da capitano per terra, per poi commentare amaramente sui social quanto accaduto: “Essere il capitano della squadra portoghese è uno dei più grandi orgogli e privilegi della mia vita. Do sempre e darò tutto per il mio Paese, questo non cambierà mai. Ma ci sono momenti difficili da affrontare, soprattutto quando sentiamo che un’intera nazione viene danneggiata. Alziamo la testa e affrontiamo subito la prossima sfida! Andiamo, Portogallo!”. Anche il Commissario Tecnico della nazionale portoghese, Fernando Santos, a fine partita, ha inteso commentare: “La palla è entrata di mezzo metro, non è possibile! L’arbitro mi ha chiesto scusa e mi ha detto che era imbarazzato. Ero nello spogliatoio con lui e si è scusato con me”.
Molti sui social, tra l’altro, si sono affrettati a ricordare un episodio molto simile a questo, cioè il gol fantasma di Muntari contro la Juventus. Anche in quell’occasione, infatti, il pallone era entrato di parecchio, ma in quel caso non c’era stato modo di controllare, visto che, ai quei tempi, la tecnologia che noi tutti conosciamo, non era ancora stata affiancata al gioco del calcio.
Ma tutto questo non fa altro che sottolineare e ricordarci, ulteriormente, che gli sport hanno sempre bisogno di innovazione per continuare ad esistere.
a cura di Francesco Rosati