Ormai è ufficiale, l’uragano norvegese si è abbattuto anche sulla Premier League e lo ha fatto con una potenza inaudita, una vera forza della natura a cui appartiene un nome ed un cognome: Erling Haaland.
Che l’attaccante ex Borussia Dortmund avesse talento da vendere lo si sapeva, ma più di qualcuno aveva nutrito qualche dubbio su quel che sarebbe stato il suo approdo in Inghilterra per varie motivazioni, tra cui l’effettiva difficoltà del campionato, il gioco stesso di Guardiola (forse non adatto a lui) e le solite problematiche di ambientamento per chi si inserisce in quella realtà.
Il ventiduenne norvegese però ha zittito tutti da subito. Certo, la sua carriera, seppur giovane, parlava già abbastanza chiaro, 17 reti in 16 presenze con il Salisburgo, 62 in 67 con il Borussia e 20 segnature in 21 apparizioni con la Nazionale maggiore. Quel che sta accadendo al Manchester City però è qualcosa che va oltre tutto questo, perché se quello inglese è reputato da tutti il campionato più bello, nonché di livello, d’Europa, il nuovo numero 9 dei Citizens sta dimostrando da subito con determinazione di voler lasciare il segno, con una firma a caratteri cubitali, negli annali del calcio.
Per frantumare i primi record sono bastate, soltanto, si fa per dire, le prime 6 giornate della stagione in corso, all’interno delle quali Haaland ha messo a segno ben 10 reti. Proprio grazie a queste marcature, l’inizio di campionato del centravanti norvegese è diventato il più prolifico mai avvenuto in Premier League, con i suoi 9 gol nelle prime 5 giornate, superando in questa singolare classifica Aguero e Quinn che erano andati a segno 8 volte nello stesso numero di partite.
Nella giornata successiva poi, la sesta per l’appunto, ha raggiunto proprio il già citato Micky Quinn, ex attaccante di Newcastle United e Coventry City, che condivide ora con il giovane Citizen il record di 10 gol nelle prime 6 apparizioni, un record peraltro, anche per comprendere meglio l’entità dell’obbiettivo raggiunto, che nessuno aveva ma eguagliato da ben trent’anni.
Da segnalare, perché inevitabile farlo, l’ingresso nel ristrettissimo club di chi è riuscito a mettere a segno una tripletta in due match consecutivi, ed in tutta la storia del campionato inglese sono stati soltanto 7 i giocatori a riuscire nell’impresa. Il numero 9 del City le ha messe a segno precisamente contro Crystal Palace e Nottingham Forest, 6 perle firmate Haaland e confezionate peraltro in un totale di 60 minuti di gioco.
Numeri impressionanti insomma, per il nuovo attaccante alla corte di Guardiola, il quale riesce ad unire con il suo gioco tecnica, potenza fisica ed intelligenza tattica, il tutto in un mix unico di giocate che indubbiamente è appartenuto solo ai più grandi calciatori in grado di scrivere pagine indelebili nella storia di questo sport.
La Premier League ha chiamato? Erling ha risposto “Presente!”, ed ora non vuole fermarsi più.