bundesligafonte: account Twitter ufficiale Emil Forsberg

La Bundesliga è davvero un campionato per giovani. Nella scorsa stagione, l’età media di 16 squadre su 18 (88,9%) era inferiore ai 27 anni. In Premier si scendeva al 75%, in A al 50%, in Liga addirittura al 35%. Non che servisse questo dato, citato da Raimondo De Magistris, vicedirettore di Tuttomercatoweb, sul suo profilo Twitter, per rendersi conto dell’impetuosa crescita del campionato tedesco in questi ultimi anni.  

Il mercato preferito: la Ligue 1 

Negli ultimi anni la tendenza sembra evidente: la Germania pesca in Francia. E pesca soprattutto difensori centrali. Tra il 2017 e il 2018 il Dortmund aveva costruito una difesa tutta francese con l’arrivo di Zagadou dal Psg e di Diallo dal Magonza (prelevato l’anno prima dal Monaco). Il connazionale Evan N’Dicka, a sua volta centrale di difesa ma all’Eintracht Francoforte, è stato acquistato nel 2018 dall’Auxerre. Lo stesso Upamecano, nuovo arrivo in caso Bayern, che aveva lasciato la Francia ancora minorenne e aveva attirato solo in seguito, al Salisburgo, le attenzioni del Lipsia. Farà coppia con un altro giovane difensore francese, arrivato quest’estate a zero dal Psg: Tanguy Nianzou KouassiSubito dopo il trasferimento di Kouassi al Bayern, Leonardo spiegò così l’exploit del calcio tedesco. “È necessario proteggere il calcio francese, perché Bayern Monaco, Lipsia e Borussia Dortmund stanno acquistando sempre più giovani dal nostro campionato”. Rangnick, personaggio chiave di questo cambiamento in Germania, ha spiegato i criteri di scelta. “Cerchiamo giocatori che abbiano un po’ del calcio di strada, ma anche strutturati fisicamente e tatticamente. La Francia un ottimo mercato per questo” 

Ma gli orizzonti di questo progetto giovanile targato Bundesliga vanno molto oltre la Francia: basti alle pescate vincenti di Bayern e Borussia negli Usa: Davies dai Vancouver Whitecaps e Giovanni Reyna dal New York City. O si veda anche il caso Musiala, che grazie alla rete all’Olimpico contro la Lazio è diventato il giocatore più giovane ad aver segnato in Champions League. Il centrocampista inglese (ma nato a Stoccarda) è stato soffiato al Chelsea senza spendere un euro nel 2019 grazie alla Brexit.

Perché la Bundesliga: 

La Bundesliga rappresenta oggi un campionato più affermato della Ligue 1. Se approdi nelle migliori squadre del torneo hai tutte le possibilità di esprimerti nel palcoscenico della Champions. Ad entrare nell’Europa che conta in Germania sono infatti sempre le stesse, al contrario ad esempio di un campionato come la Premier League. In un campionato come quello inglese questi giovani rischiano di trovare molte più difficoltà, sia nel guadagnare il posto da titolare, sia nell’arrivare a giocare l’Europa che conta. Non sono mai stato interessato all’Inghilterra o alla Spagna – ha detto Amine Harit dello Schalke 04, franco-marocchino arrivato nel 2017 dal Nantes – Per me, la Bundesliga è sempre stata l’unica opzione”. Un appeal cresciuto anche grazie al magnifico progetto del Borussia Dortmund, sempre più modello di avanguardia in Europa in fatto di giovani talenti. 

In Italia, lo sappiamo, siamo molto indietro. Stanno facendo passi avanti la Juventus e il Milan, in tutt’altra direzione attualmente l’Inter, che ha in testa soltanto lo scudetto. Il vero problema però non riguarda tanto il mercato, quanto il campo. Il modello Bundesliga andrebbe infatti imitato nella sua totalità. Quella tedesca è una prospettiva nuova sul calcio dei prossimi anni, nel quale servirà organizzazione e programmazione, una mentalità aziendale, che si rispecchia anche nelle scelte tecniche. Le squadre tedesche danno possibilità a questi ragazzi di sbagliare, li fanno maturare, affidano loro delle responsabilità. Ne è un esempio Andre Silva, meteora al Milan, bomber da 31 reti in 46 apparizioni in Bundesliga con l’Eintracht. E lo è lo stesso Schick, ritrovatosi tra Lipsia e Leverkusen. I nostri giovani sono troppo spesso protagonisti di plusvalenze convenienti, e lo sono molto meno per i risultati sportivi.