Dopo il grande inizio di stagione con tre vittorie consecutive ed il premio di allenatore del mese di settembre, per Nuno Espirito Santo ed il suo Tottenham è iniziato da lì in poi un calo drastico di risultati, con sole due vittorie in sette partite e l’ultima pesante sconfitta per 3-0 contro il Manchester United di Solskjaer che ha portato all’esonero del tecnico, che in dieci partite di campionato ha raccolto 15 punti.
Una ripartenza con (non) poche difficoltà
A inizio stagione la squadra sembrava avesse trovato una buona solidità difensiva, ma piano piano, andando avanti con le partite, i giocatori iniziavano a dare segni di grande difficoltà e non solo in difesa. Gli Spurs infatti, hanno diverse difficoltà anche a segnare, sono il secondo peggior attacco della Premier League (peggio di loro solo il Norwich, ultimo). A causa dei risultati altalenanti, il presidente del Tottenham, Daniel Levy ha scelto di cambiare guida tecnica e di andare su un profilo già voluto fortemente quest’estate, prima di contattare il portoghese, Antonio Conte, già vincitore di una Premier League al primo anno con un Chelsea tutt’altro che spettacolare e reduce da anni bui. Il tecnico italiano, dopo aver rifiutato la panchina degli Spurs in estate, non si è fatto sfuggire nuovamente l’occasione e ha firmato con il club un contratto molto oneroso, da ben 24 milioni di euro a stagione sino al 2023. Qui tornerà a lavorare con l’ex direttore sportivo della Juventus, Fabio Paratici; con lui sarà protagonista della nuova ripartenza del club inglese, così come ai tempi del club bianconero.
La missione di Antonio Conte
Antonio Conte è abituato a ricostruire squadre da zero o quasi e a riportarle in alto, è successo con la Juventus, con il Chelsea, con l’Inter e a metà anche con la Nazionale azzurra. Nel Tottenham, reduce da tre esoneri in due anni, ad aiutarlo, c’è un’importante disponibilità economica da oltre 180 milioni di euro che potrebbe sostenere e far avverare le sue richieste sul mercato. Gli Spurs vantano, oltre che un grandissimo stadio di proprietà, il Tottenham Hotspur Stadium, anche giocatori di grande affidamento e qualità, da Kane a Son ma anche Alli, Bergwijn, Lucas Moura e Ndombele. Una buona rosa che seppur con qualche nota negativa può competere a buoni livelli in Premier League, per cercare magari anche un posto in Champions, che manca da due anni.
Come giocherà il nuovo Tottenham di Conte?
La prima novità per il nuovo Tottenham di Conte, non può che essere la difesa a tre, il suo grande marchio di fabbrica che gli ha dato grandi soddisfazioni durante la sua carriera e che negli ultimi anni in casa Spurs non si è quasi mai vista: solo 13 volte in 127 partite nelle ultime tre stagioni, nonostante i vari Pochettino, Mourinho, Mason e l’ultimo della lista, Nuno Espirito Santo. Insomma non una scelta di casa, da queste parti, ma per tornare a vincere tutto è lecito.
Per quanto riguarda la sua formazione tipo, Conte dovrebbe ripartire sicuramente dalle certezze Son, Lloris e Kane. Per la difesa invece, dove dovrà lavorarci a lungo, Conte potrebbe scegliere inizialmente la coppia formata da Romero, Sanchez e Dier, con i due giovani Tanganga e Rodon, a cui si potrà aggiungere da centrale anche il terzino Davies, in panchina. Sulle fasce, a destra potrebbe puntare sull’ex Barcellona Emerson Royal con Doherty suo sostituto oppure su una scelta un pò più offensiva come quella di Lucas Moura mentre a sinistra c’è Reguilon, principale candidato a partire titolare ai danni di Sessegnon e di Davies, che sarà molto importante e duttile per le scelte di Conte. A centrocampo Ndombele potrebbe essere un perno fondamentale assieme a Hojbjerg e Dele Alli con Lo Celso che potrebbe essere un ottimo ricambio. In avanti invece, pochi dubbi, continueranno a esserci Kane e Son con i giovani Bryan Gil e Bergwijn pronti a subentrare.
A cinque anni dall’ultima volta, Antonio Conte ritorna in Premier League, di nuovo in una squadra di Londra, per portare però stavolta alla vittoria gli Spurs come i Blues.
Il Tottenham ha bisogno di cambiare marcia e chi se non Conte può essere l’uomo giusto per questo nuovo inizio?