Dichiarato ufficialmente lo “stato di stress” del tifoso. La chiusura degli stadi e l’impossibilità di sfogare gli istinti da competizione, rendono i patiti di calcio insofferenti agli stimoli esterni. A maggior ragione, quando queste sollecitazioni non hanno punti di convergenza con la propria opinione, le reazioni sono le più svariate. Si va dalla battuta intelligente e sana, che fa sorridere se non scompisciare, sino al più basso livello di turpiloquio. Una dimostrazione pratica viene da quello che è successo a Crotone, dove l’attaccante franco-algerino Ounas è stato letteralmente sommerso da tweet, più che irripetibili, quanto assolutamente incomprensibili. Un calciatore può anche non piacere, si può anche sperare in un suo trasferimento, magari in prestito, ma la valanga di volgarità apparse sulla rete ci lascia senza aggettivi. A margine di questo increscioso e deprecabile episodio, anche noi ci siamo imbattuti nel solito scambio di opinioni-web. Niente in paragone a quel che è capitato al neo-crotonese, ma è comunque un indicatore dello stato di nervosismo generale che permea l’animo del tifoso. Le due ultime prestazioni maiuscole di Lorenzo Insigne contro Bologna e Milan ci hanno impedito di esprimere il benchè minimo senso critico, inteso a cogliere l’interezza dei protagonisti del calcio piuttosto che le sfumature. Addirittura bandito, viste le eccellenti potenzialità del talento di Frattamaggiore, anche un moto di rimpianto per quanto non concretizzato prima. E’ bastato un se, un piccolo ma, per scatenare la belva ferita costretta alla “non cura”, complice il pandemico divano di casa. Ma bisognava riordinare i pensieri, per spiegare una teoria che vuole tendere a un piano generale, affrancandosi dal particolare. In nostro aiuto è arrivata la consueta sfornata di dati, comparativi con le prestazioni dello scorso anno. E’ stata una rivelazione. Ci siamo resi conto, dalla loro lettura, che siamo tutti rimasti ingannati da quella che la psicologia definisce “visione a tunnel”. Tale condizione, che può renderci totalmente ciechi rispetto ad una parte della realtà, si evidenzia in situazioni di particolare stress o di pericolo. Questa limitazione del reale ci induce a prendere decisioni non appropriate alla bisogna. Quando guidiamo a folle velocità, tutta la visione periferica scompare e riusciamo a vedere solo ciò che abbiamo di fronte. Ciò si verifica in situazioni di estremo pericolo personale e anche quando siamo particolarmente pressati. Guardiamo realtà e verità come attraverso un tubo (cd. “fenomeno del campo tubolare”). A soffrirne, non soltanto gli stimoli visivi bensì anche quelli uditivi. In pratica, non riusciamo più a dare importanza a ciò che accade in esterni, è impossibile andare oltre il nostro micrometrico, autocostruito, tunnel. Al tifoso accade questo, l’inganno del non ricordo, ed a supporto, come accennato, sono intervenute le statistiche riferite alla precedente 26^ giornata. Facciamo un gioco insieme. Cosa pensate del campionato dell’Atalanta che non smette di ricevere lodi e riconoscimenti come se stessimo ai Golden Globe Award? Qual è il vostro giudizio sulle grandi aspettative non ripagate dal Napoli, le critiche bollenti su Gattuso, con la stampa campana pronta a vendersi le rotative pur di veder cacciato con immediatezza l’ex ringhio nazionale? I dati ci aiutano non senza colpi di scena. La magnifica Dea bergamasca ha 2 punti in meno dello scorso anno. Il Napoli, con una partita da recuperare, ha ben 8 punti in più della passata stagione. Stupiti? Ovvio, siete cascati nell’effetto tunnel. Il tecnico della Roma, Fonseca, è stato messo in discussione per un’infinità di mesi. In soldoni, ad ogni partita il cambio di panchina era certo. Il Sassuolo, dopo una prima serie di risultati positivi ha deluso i suoi estimatori che avrebbero preteso, da De Zerbi, l’Europa che conta. Mettiamo nel calderone anche Ranieri (definito sorpassato) e Gotti dell’Udinese che, fino a qualche settimana fa, aveva già le valigie pronte. I risultati vi lasceranno senza parole. Rispetto alla 26^ dello scorso campionato, i giallorossi hanno un +5 punti; il Sassuolo viaggia a +4; mentre Sampdoria e Udinese collezionano rispettivamente un solidissimo +6 e un corroborante +4. Per chi non crede, i numeri sono a disposizione, così come i chiarimenti sull’effetto tunnel. A bruciapelo, quasi nessuno ricorda cosa ha mangiato il 14 marzo, eppure sono passate poche ore. In pratica noi veniamo condizionati da ciò che accade nell’immediatezza, dimenticando i sacramenti, i pianti o il giubilo di gennaio o dicembre o, peggio ancora, di novembre. Quello che ci appare una delusione si trasforma in gioia e quello che è pura felicità fa i conti con il triste passato. E’ ciò che ci è capitato sul web, con il nostro amichevole distinguo su Lorenzo Insigne. Soltanto un pazzo metterebbe in dubbio le qualità tecniche e balistiche dell’attaccante del Napoli e della Nazionale. Doti più volte rimarcate anche da Roberto Mancini. Abbiamo soltanto e delicatamente accennato al fatto che, il piccolo condottiero azzurro, ha collezionato, nella stagione in corso, la bellezza di 11 insufficienze nelle pagelle dei maggiori quotidiani italiani. I voti, che si sono attestati tra il 5 e 5.5, sono stati elargiti a pioggia dopo una lunga serie di prestazioni tutt’altro che esaltanti. In particolar modo nelle due sfide cruciali di EL contro il Granada, dove il calciatore azzurro ha impostato i propri bioritmi in modalità eclissi.
Era lì che la squadra aveva bisogno per proseguire nella competizione internazionale.
Ma lo stress e le straordinarie ultime partite contro Bologna e Milan, hanno chiuso gli occhi del tifoso che vede Insigne giocare sempre da 8.
Cosa che non capita nemmeno a Cristiano Ronaldo, da qualche tempo lontanissimo dai suoi standard prima di riapparire con tre squilli di tromba. Ma liquidare questo Cagliari non può essere inserito nella fenomenologia calcistica sia per Cristiano che per la Juventus.
Altrettanto curiosa è stata poi la diatriba sul numero di apparizioni di Hysaj e Bakayoko. Il tifoso medio, quello non certo innamorato dei due azzurri, ha mentalmente rifiutato, anche potenzialmente, un qualche ruolo primario nello scacchiere di Gattuso, liquidandoli come “panchinari”. Questo ci ha incuriosito e siamo andati a vedere i tabellini, facendo una scoperta sensazionale. Pensate che, su 26 partite disputate dal Napoli, il difensore albanese è sceso in campo da titolare 14 volte, di cui 11 da titolare e 3 da subentrante. Giova precisare che le presenze di Hysaj potevano essere molte di più se non ci fosse stato un lungo stop per un infortunio muscolare.
Il dato sul centrocampista francese, ex Chelsea, è ancora più illuminante per il tifoso snervato che non può e non vuole ricordare. Bakayoko è stato schierato in campo addirittura 22 volte, di cui 17 da titolare e 5 volte in sostituzione di un compagno.
Una sorta di rinculo per coloro che, folgorati dagli ultimi risultati delle loro squadre del cuore, hanno costruito, nella propria mente, una sorta di classifica personale che vede tutte le 20 protagoniste della massima serie ambire alla vittoria finale.
Gran bella invenzione l’effetto tunnel!