superlega

La notizia arrivata nella scorsa notte ha scosso l’opinione pubblica, ma non solo quella del mondo calcistico. L’eco della proposta della Superlega da parte di 12 dei più grandi club della storia del calcio europeo è andata molto oltre. Una bomba che nessuno si aspettava e che ha scatenato la reazione veemente di tantissime componenti, compresa quella politica. 

La proposta della Superlega, cosa nota, nasce da una questione economica, così come molte delle proposte di rivoluzione in ambito calcistico negli ultimi anni. Dagli orari e i luoghi degli eventi sportivi ai diritti tv, fino alle ultime idee della UEFA per i format delle competizioni. Stavolta però si è andati oltre. Stavolta a farne le spese sono i meriti sportivi e i valori che lo sport insegna. L’idea di creare un’oligarchia del calcio che non possa essere messa in discussione va contro la tradizione di questo sport.  

Superlega: le parole dei politici 

È per questo che, contro la Superlega, si sono pronunciati tutti, anche i maggiori esponenti della politica, tutti d’accordo nell’intenzione di muoversi attivamente per impedire la realizzazione di un torneo d’élite come questo. Il primo ministro della Gran Bretagna, Boris Johnson ha affermato: “Stiamo valutando tutto quello che possiamo fare con le autorità calcistiche per garantire che questa cosa non vada avanti nel modo in cui viene al momento proposta. Non credo che sia una buona notizia per i tifosi, non credo che sia una buona notizia per il calcio in questo Paese” 

Sollecitato dal Pd, è intervenuto anche il presidente del Consiglio Mario Draghi: “Il governo segue con attenzione il dibattito intorno al progetto della Superlega calcio e sostiene con determinazione le posizioni delle autorità calcistiche italiane ed europee per preservare le competizioni nazionali, i valori meritocratici e la funzione sociale dello sport”. In Italia forse è il primo argomento su cui vanno tutti d’accordo: dello stesso parere anche l’ex premier Conte, Salvini e la Meloni, Enrico Letta. 

Paolo Gentiloni, commissario europeo agli Affari economici, ha paragonato simpaticamente la Superlega alla New Coca Cola, in riferimento allo stratagemma che l’azienda di bibite americane aveva ideato per rilanciare le vendite in un momento di crisi. E ancora il vicepresidente della Commissione europea Margaritis Schinas ha scritto su Twitter che “dobbiamo difendere un modello di sport europeo basato sui valori, basato sulla diversità e l’inclusione”

Decisamente inaccettabile. Una proposta che mina i sogni di chi parte dal basso, di chi vuole primeggiare sul campo. L’industria calcio vende passione e questa passione andrebbe alimentata, invece che sradicata.