Ne ha fatta di strada il classe 1991, Luis Muriel, dal suo esordio con il Lecce in Serie A, avvenuto nella stagione 2011/2012. In dieci anni è diventato un attaccante completo. Un giocatore che palla al piede non ha quasi più ostacoli davanti a sé. Veloce, leggero, preciso. Raramente sotto porta sbaglia e lascia scampo ai suoi avversari. 23 i gol e 10 gli assist in 42 partite per questa stagione. Insieme a Zapata, infatti, ha raggiunto il titolo di secondo miglior attacco della Serie A, contribuendo a ben 49 reti della propria squadra. Al secondo posto, quindi, dietro solo a Romelu Lukaku, ma con la stessa media di Cristiano Ronaldo.
Non ha, però, un’intesa forte solamente con il suo connazionale come ha dimostrato con lo splendido assist realizzato di tacco per il gol di Malinovskyi contro il Bologna, nella partita disputata dalla Dea in casa domenica 25 aprile. È tra i migliori del campionato e i numeri parlano chiaro: ben 27 volte è stato decisivo e, se l’Atalanta è in volata verso la qualificazione in Champions League, è senza dubbio anche merito suo.
Già dai tempi del Lecce c’era chi lo definiva come “il nuovo Ronaldo”, quel Ronaldo che tutti ricordiamo con l’appellativo de “Il Fenomeno”. Un paragone che ancora oggi lo insegue, dal momento che lo stesso Bobo Vieri, in diretta nella sua BoboTv, ha dichiarato: «Con il Bologna ha fatto due/tre scatti alla Ronaldo». Muriel, quindi, è un vero e proprio gioiellino: che sia in campo dal 1’ o che subentri dalla panchina, raramente delude le aspettative. In molti, probabilmente, durante questa stagione si saranno chiesti come mai Gasperini non lo facesse partire titolare e, effettivamente, una risposta corretta non c’è mai stata e forse non c’è.
Pur non disputando praticamente mai una partita per tutti i 90 minuti si dimostra di volta in volta quel quid in più a cui ogni squadra non vorrebbe e non dovrebbe rinunciare. Sarà proprio per la naturalezza con cui il colombiano gioca ogni pallone che l’Inter di Antonio Conte si è dimostrata interessata all’affare: il giocatore permetterebbe alla squadra di Milano di completare il reparto offensivo e darebbe all’allenatore la possibilità di affidarsi ad un ormai fuoriclasse, cercando di sfruttare al meglio anche le occasioni per la Champions, competizione in cui quest’anno, proprio lui stesso, ha confezionato un bellissimo gol su punizione contro una delle squadre più forti in Europa, il Real Madrid, e per di più al Santiago Bernabeu.
Una cosa è certa: quando l’Atalanta inizia a far girar palla non c’è quasi più partita, ma se poi la palla la prende Luis Muriel, la maggior parte delle volte, non c’è più storia.