La Sampdoria piomba nel suo dramma sportivo più doloroso, conoscendo la prima retrocessione in Serie C dopo 79 anni di storia, uno scudetto vinto e una finale di Coppa dei Campioni disputata. La notte del “Menti” è amara per i blucerchiati e suggella una stagione a dir poco catastrofica, iniziata con grandi proclami per un pronto ritorno in A e terminata come probabilmente neanche il più pessimista dei tifosi poteva immaginare. Novanta minuti in cui i blucerchiati hanno confermato tutti i loro limiti – tecnici e mentali – producendo soltanto due nitide palle gol, di cui una clamorosamente sbagliata da Niang. Un rigore in movimento calciato con una flemma che fotografa appieno il momento storico del club genovese, che negli ultimi nove mesi ha cambiato ben quattro allenatori, riuscendo a ottenere i tre punti soltanto in tredici occasioni. Dato che parlano chiaro e non prestano il fianco a nessun tipo di recriminazione. Un verdetto crudele ma veritiero quello del campo. Scendono così a cinque il numero delle società italiane a non aver mai disputato il campionato di terza divisione (Juve, Milan, Inter, Roma e Lazio).
JUVE STABIA – SAMPDORIA 0-0
JUVE STABIA (3-4-1-2): Thian; Ruggero, Varnier, Bellich; Floriani, Pierobon, Leone, Rocchetti; Piscopo; Adorante, Candellone. A disposizione. Kristian, Quaranta, Baldi, Andreoni, Peda, Meli, Gerbo, Maistro, Louati, Mosti, Dubickas, Morachioli. Allenatore. Pagliuca.
SAMPDORIA (3-4-2-1) Cragno; Riccio, Ferrari, Altare; Depaoli, Yepes, Vieira, Ioannou; Sibilli, Oudin; Niang. A disposizione. Ghidotti, Bellemo, Ricci, Coda, Akisanmiro, Meulensteen, Venuti, Beruatto, Bereszynski, Sekulov, Abiuso. Allenatore: Evani.
Arbitro: Colombo di Como