RiverEnzo Perez, premiato come migliore in campo nell'insolito ruolo di portiere

Il River Plate batte 2-1 i colombiani del Santa Fe nella fase a gironi della Copa Libertadores. Nulla di strano, visto il blasone del club argentino, se non fosse che la formazione di Buenos Aires è dovuta scendere in campo con ben venticinque assenze a causa del Covid, facendo affidamento a nove ‘superstiti’ della squadra titolare oltre all’innesto di due giovani esordienti. Undici giocatori contati, senza la possibilità di ricorrere a cambi durante la partita.

Ma non finisce qui. Già, perché tra i giocatori colpiti dal virus figuravano tutti e quattro i portieri della rosa. Fra i pali è stato schierato Enzo Perez, 35enne centrocampista della nazionale argentina, appena rientrato da un brutto infortunio muscolare.

Il mediano, adattato eccezionalmente a portiere, è stato premiato come migliore in campo, grazie alle sue splendide parate che hanno permesso al River di portare a casa i tre punti e di avvicinarsi agli ottavi di finale della Libertadores.

DALL’ARGENTINA ALLA SERIE A

Una situazione ai limiti del normale che va a scontrarsi con quelle che sono state nell’ultimo anno le vicissitudini europee, serie A in primis. Tutto iniziò lo scorso 4 ottobre quando la sfida tra Juventus e Napoli non venne disputata a causa del veto della Asl campana che impedì ai partenopei di lasciare la regione per andare a disputare la gara di Torino. Nel Napoli figurarono due assenze causa Covid, quelle di Zielinski ed Elmas. La giustizia della Figc aveva assegnato la sconfitta a tavolino degli azzurri ma il 22 dicembre il Collegio di Garanzia presso il Coni stabilì che le Asl potevano passare sopra al protocollo studiato dal Governo e dalla stessa Figc.

Da quel momento la confusione ha regnato sovrana, con squadre come Genoa e Parma che fino a quel periodo erano dovute scendere in campo nonostante le numerose assenze per Covid (i rossoblu, ad esempio, giocarono a Verona con ben sedici indisponibili positivi).

Emblematico fu anche il caso di Torino e Lazio, con i granata che emularono la scelta dei partenopei non presentandosi all’Olimpico. I biancocelesti chiesero il 3-0 a tavolino ottenendo un secco no dal Tribunale. La partita, giocatasi qualche giorno fa, ha visto i granata strappare un pari che è valso la salvezza. Come sarebbe andata se invece, come successo ad altre squadre, il Torino fosse sceso in campo quel famoso 2 marzo, contro una Lazio in piena corsa per la Champions?

Quel che è certo è che il campionato ormai concluso è stato uno dei più falsati di sempre. Creare un protocollo per poi vederlo annientare dalla discrezionalità delle Asl, ha fatto emergere tutte le falle della nostra serie A. Il caso del River Plate è probabilmente eccessivo ma dimostra come il calcio ai tempi della pandemia sia l’antitesi della regolarità.

Di Dante Chichiarelli

Nato a Roma, il 26 agosto del 1984, inizia ad appassionarsi al calcio a non ancora 6 anni, durante i Mondiali di Italia '90, quelli delle Notti Magiche e di Totò Schillaci. L'amore per questo sport è nel DNA della famiglia: il suo bisnonno, Silvio Blasetti, mosse i suoi primi passi nel calcio nei primi decenni del '900 con la maglia della Lazio. Oltre a questo affianca un'altra grande passione, quella per la scrittura e per il giornalismo. Dopo le scuole, frequenta la facoltà di Scienze della Comunicazione presso "La Sapienza" di Roma e nel 2009, dopo aver collaborato per oltre due anni con "Sportlocale", settimanale sul calcio dilettantistico e giovanile, diventa giornalista pubblicista. Sempre in quegli anni inizia a frequentare il corso di giornalismo sportivo curato da Guido De Angelis e di lì a breve diventerà uno dei redattori della rivista "Lazialità". Nel corso del tempo numerose sono le collaborazioni con periodici on-line e cartacei. Nel 2011, per circa un anno, diventa Direttore Responsabile del mensile "Futuro Giovani Magazine". Da aprile 2020 collabora con la redazione di "Noi Biancocelesti". Ad oggi, nonostante gli impegni lavorativi, continua a coltivare le sue due grandi passioni che lo accompagnano sin dai primi passi della vita.