Il paradosso delle partite fantasma in Serie A: tifosi in balia dell'indecisioneFonte: profilo ufficiale Instagram Serie A

La Serie A, così come il resto della quotidianità di ognuno di noi, è ripiombata nel caos più totale a causa delle tante positività riscontrate al Covid-19. Nei club del campionato italiano di massima serie le diverse squadre, alcune più alcune meno, sono state messe in ginocchio dai tanti casi di positività al virus. Casi registrati soprattutto negli ultimi giorni. Le partite tra Bologna e Inter, Atalanta e Torino, Salernitana e Venezia, Fiorentina e Udinese previste per la 20esima giornata sono perciò tutte state rinviate. Verranno recuperate in una data da destinarsi. Una data che tutti quei tifosi che hanno acquistato i biglietti ancora non conoscono.

La Lega Serie A non ha voluto, infatti, per il 6 gennaio 2022, fermare il campionato. Tutto però è diventato oggetto di forti discussioni. La prima mancanza? A tutti gli effetti una linea guida comune. E i tifosi? I tifosi, come nel caso di Bologna-Inter, ad esempio, sono rimasti per ore dal giorno precedente ad aspettare. Aspettare per comprendere se effettivamente la partita si sarebbe svolta o meno. Un braccio di ferro iniziato dal tardo pomeriggio del 5 gennaio e arrivato anche quasi in maniera inaspettata. Un mancato tempismo che ha fatto piombare tutto nel caos e che ha fatto giungere, in via ufficiale, agli occhi e alle orecchie dei tifosi la notizia certa del rinvio troppo tardi.

“Si gioca o non si gioca?”: il dilemma che ha colpito (anche) i tifosi per la 20esima giornata di Serie A

Tutto è perciò sprofondato nel caos totale. In alcuni casi, per le gare in programma nella 20esima giornata di Serie A, la comunicazione che i cancelli degli stadi sarebbero rimasti chiusi al pubblico è arrivata la sera precedente in un orario fin troppo tardivo. A troppe poche ore dall’inizio delle gare in questione. E così i tifosi arrivati da lontano, per seguire la propria squadra in trasferta e per assistere alla prima partita del nuovo anno, si sono ritrovati con in mano un pungo di mosche.

Allora si, quanto avvenuto nella giornata del 6 gennaio, ha arrecato un danno (economico, di visibilità, di calendario e chi più ne ha più ne metta) tanto alla Serie A quanto alle diverse società iscritte al campionato. Ma anche a tutti quei tifosi che sostengono quelle stesse società e che avrebbero meritato un servizio comunicativo certamente migliore. Perché restare con il dubbio se possa effettivamente avere senso recarsi allo stadio non dovrebbe succedere, specialmente in riferimento a un campionato così in vista a livello europeo, come quello della Serie A.