Verona 24/10/2021 - campionato di calcio serie A / Hellas Verona-Lazio / foto Image Sport nella foto: esultanza gol Giovanni Simeone

Per un attaccante l’obiettivo primario è, ovviamente, quello di segnare, ed il Cholito, come viene soprannominato Giovanni Simeone, sembra che quest’anno stia interpretando al meglio il ruolo che ricopre. 8 gol in 10 presenze, nelle prime 11 complessive di questa nuova stagione, hanno regalato una partenza all’attaccante argentino, mai avuta prima da quando è approdato in Italia, risultando peraltro reti decisive in match importanti.

Arrivato in Italia al Genoa dall’Argentina, Giovanni Simeone, figlio d’arte, cerca di ambientarsi da subito nel campionato nostrano ma nella sua prima stagione, pur andando in doppia cifra con 12 gol, non esprime al meglio ciò che da lui ci si aspettava nelle 35 presenze totali.

Nelle due stagioni successive, trasferitosi alla Fiorentina per 18 milioni di euro, nonostante i 20 gol in 74 apparizioni, viene ricordato principalmente per 3, quelle cioè con cui mise a referto la sua prima tripletta in Serie A il 29 aprile 2018 che, a detta di molti, decisero un intero campionato. Quel giorno i viola ospitavano il Napoli di Sarri in piena corsa scudetto contro la Juventus, e proprio la sconfitta contro i toscani decretarono probabilmente la definitiva uscita dei partenopei dalla corsa al tricolore.

L’allenatore azzurro definì quel match “una partita persa in albergo”, con i partenopei che la sera prima della loro sfida infatti, assistettero per l’appunto in albergo alla partita tra Inter e Juve, quando a causa di una svista arbitrale, Pjanic non venne giustamente espulso a seguito di un’entrata killer su Rafinha che condizionò di fatto la partita, vinta poi per 3-2 dai bianconeri, segnando mentalmente gli avversari in quel momento spettatori davanti la tv.

Il giorno seguente, un Napoli quasi rassegnato non scese praticamente mai in campo, soccombendo sotto i colpi viola, con l’attaccante argentino che alla fine del match si portò a casa il pallone, dopo le 3 marcature che concretizzarono il 3-0 finale.

Che tra il giovane attaccante argentino e l’attuale allenatore della Lazio Maurizio Sarri non corresse buon sangue, sportivamente parlando, lo si immaginava quindi, specie dopo quanto accaduto proprio nel 2018, ma a seguito della sfida tra la squadra capitolina e l’Hellas Verona di quest’anno, quel che prima poteva risultare una supposizione, si è definitivamente trasformato in certezza.

A distanza di 3 anni, con Simeone a guidare l’attacco scaligero, dopo una permanenza di due anni non proprio proficui a Cagliari, e Sarri a dirigere la formazione biancoceleste, si ripropone un nuovo duello tra i due e, come già dimostrato in precedenza, l’attaccante argentino decide di trasformarsi, affrontando una squadra allenata dal creatore del sarrismo. La Lazio, in piena fase rivoluzionaria dopo l’avvento del nuovo tecnico, nonostante le vittorie in campionato contro i giallorossi nel derby e nella sfida contro l’Inter di Inzaghi, risulta essere a tutti gli effetti ancora un cantiere a cielo aperto. I biancocelesti non hanno ancora trovato un equilibrio generico di gruppo e, come evidenziato dallo stesso Sarri in conferenza, non sono riusciti a fare propri i meccanismi tattici del nuovo allenatore, aspetto messo in mostra anche nella sconfitta contro il Bologna, e definitivamente palesato nella disfatta di Verona.

Al Bentegodi la Lazio si scioglie davanti i padroni di casa alla prima difficoltà, crea ma non concretizza e, complici le assenze in difesa, non riesce a contenere gli attacchi dei gialloblù che trovano invece proprio in Simeone il mattatore del match. La sfida termina 4-1 in favore degli uomini di Tudor e Simeone, incontenibile per tutta la partita, mette a segno tutti e 4 i gol dei suoi, peraltro di bellissima fattura, mostrandosi sempre più bestia nera di Maurizio Sarri.

In quest’ultimo incontro non c’era una corsa scudetto di mezzo ed è evidente che si è ancora ad inizio stagione, quindi la Lazio ha tutto il tempo di rimettersi in corsa per i suoi obiettivi e soprattutto per assimilare il calcio del proprio tecnico. Simeone però ha di fatto ancora colpito, ha fatto male e contribuito a mandare la formazione biancoceleste in ritiro, ma se il poker calato in campionato dall’argentino segnerà un punto di svolta per la Lazio da dove ripartire o magari un colpo di grazia a rendere ancora più difficile il lavoro del neotecnico dei capitolini, questo lo dirà il campo, quel che è certo però, è che quando Simeone incontra Sarri ormai, i dubbi di formazione dei fantallenatori che hanno il Cholito, ricadono soltanto sugli altri 10 giocatori.

Risultato a tutti gli effetti “La bestia nera di Sarri”, Simeone quest’anno ha deciso di continuare a sorprendere o, meglio ancora, a confermare il suo ottimo stato di forma, messo in luce anche due gare più tardi dopo aver trafitto ad oltranza i biancocelesti. Dopo un pareggio in casa dell’Udinese, il Verona si è trovato a fronteggiare la Juventus, Signora del calcio italiano, che nulla ha potuto, anche lei, contro l’incontenibile Cholito, autore di una doppietta che ha determinato il 2-1 finale, a conferma del momento d’oro dell’attaccante argentino, voglioso di continua a stupire.