Karim Benzema realizza il 2-0 per il Real Madrid

Il Real Madrid aggancia, momentaneamente, la vetta della Liga. Grazie alla vittoria per 2-1 nel Clasico contro il Barcellona, le Merengues raggiungono l’Atletico Madrid a 66 punti con gli uomini di Simeone attesi questa sera dal Betis Siviglia.

Un Real molto italiano nella mentalità ha la meglio sulla qualità di palleggio del Barça. L’undici di Zidane ha saputo colpire e soffrire fino all’ultimo istante, quando al ’95 Ilaix Moriba ha visto il pallone impattarsi sulla traversa con buona pace dei blaugrana. A nulla è servito l’attacco pieno organico degli uomini di Koeman, con anche l’estremo difensore ter Stegen a cercare, invano, la via del gol.

NON È LA PLAYSTATION

Una partita dalle mille emozioni nonostante l’assenza di pubblico sopperita, goffamente, da tribune colorate e cori pre-registrati. Un’usanza portata dalla pandemia alla quale in molti si sono ormai abituati. Ma è questo di cui si ha bisogno veramente? Siamo sempre più vicini a una rappresentazione da videogame che alla visione di una partita di calcio. Ma questo è. Ricorderemo questi anni come quelli della simulazione.

Già, la simulazione. Belli i tempi in cui i calciatori cadevano a terra in area e si passavano giorni a capire dalle moviole se fosse fallo o astuzia dell’attaccante. Oggi c’è la VAR. Che non tutti usano sempre ci vien da dire. Come durante il Clasico, con il blaugrana Braithwaite atterrato in area dal francese Mandy. Proteste vivaci da parte degli ospiti, con il signor Manzano che non si smuove dalla sua decisione, ignorando l’opportunità di revisione alla VAR. Giusto così: la trattenuta c’è ma è impercettibile.

AH DA QUANDO CRISTIANO NON GIOCA PIÙ

Nell’approccio alla gara, Zidane deve aver fatto ricorso al suo passato italiano. Squadra coriacea, attendista, pronta a colpire in contropiede. Dall’altra parte un Barcellona bello da vedere in fase di palleggio, gran possesso palla (69% contro il 31% dei Blancos), continua impostazione dal basso spesso molto rischiosa. Proprio questa moda ha preso il sopravvento anche in Italia nell’ultimo periodo. Ma se anche il Barça, a cui non manca di certo la qualità, corre dei rischi, forse bisognerebbe capire che questo tipo di tattica non è proprio adatta a tutti.

L’attesa prima della partita era tutta su Leo Messi. Il fantasista argentino ha rimarcato il suo record negativo raggiungendo le sette partite senza far gol ai rivali madridisti. L’ultimo gol della Pulce al Real coincide con l’ultima presenza di Cristiano Ronaldo nel Clasico. Un po’ come Willy il Coyote senza Beep Beep, come Gatto Silvestro senza Titti o i Minions senza Gru in ‘Cattivissimo Me’, Messi non è più lo stesso senza il suo odiato Cristiano. E pensare che la tradizione stava per essere interrotta, quando nel primo tempo l’attaccante argentino ha colpito il palo direttamente da calcio d’angolo. Una giocata simile a quelle di qualche anno fa della Brujita Veron.

HERNAN BENZEMA E LA FRITTATA DI CASEMIRO

Sempre ad un ex nazionale argentino deve essersi ispirato Karim Benzema quando al 13′, su assist di Lucas, insacca di tacco alle spalle del portiere. Un gol alla Hernan Crespo che è valso il vantaggio dei padroni di casa. Rafforzato poi dal calcio di punizione di Kroos, autore del momentaneo 2-0 grazie anche alla deviazione di Dest. Nel primo tempo il Real è apparso quello di qualche anno fa. Il risultato, al termine dei primi 45 minuti, sarebbe potuto essere anche più rotondo se la conclusione di Valverde non avesse terminato la propria corsa contro il palo.

Nella ripresa il Barcellona non si perde d’animo e accorcia le distanze grazie ad un tiro sporco di Oscar Mingueza dopo il velo di Griezmann su assist di Jordi Alba. Sul Bernabeu inizia a cadere una pioggia scrosciante, così come sono intensi gli attacchi dei blaugrana. La difesa del Real è però coriacea, con i Blancos sempre pronti a far male in contropiede. L’occasione per il 3-1 arriva sui piedi di Marcelo ma il brasiliano incespica sul pallone facendosi recuperare dall’avversario. I minuti finali sono da thriller: Casemiro rimedia due gialli nel giro di un minuto, gli ospiti ci credono e si gettano tutti in avanti, ter Stegen compreso. All’ultimo minuto Moriba ha sui piedi la palla del pareggio, ma la sua sassata si schianta contro la traversa. Zinedine Zidane può sorridere: dopo la vittoria contro il Liverpool, il Real si aggiudica anche il Clasico e torna prepotentemente in lotta per il titolo spagnolo.

 

Di Dante Chichiarelli

Nato a Roma, il 26 agosto del 1984, inizia ad appassionarsi al calcio a non ancora 6 anni, durante i Mondiali di Italia '90, quelli delle Notti Magiche e di Totò Schillaci. L'amore per questo sport è nel DNA della famiglia: il suo bisnonno, Silvio Blasetti, mosse i suoi primi passi nel calcio nei primi decenni del '900 con la maglia della Lazio. Oltre a questo affianca un'altra grande passione, quella per la scrittura e per il giornalismo. Dopo le scuole, frequenta la facoltà di Scienze della Comunicazione presso "La Sapienza" di Roma e nel 2009, dopo aver collaborato per oltre due anni con "Sportlocale", settimanale sul calcio dilettantistico e giovanile, diventa giornalista pubblicista. Sempre in quegli anni inizia a frequentare il corso di giornalismo sportivo curato da Guido De Angelis e di lì a breve diventerà uno dei redattori della rivista "Lazialità". Nel corso del tempo numerose sono le collaborazioni con periodici on-line e cartacei. Nel 2011, per circa un anno, diventa Direttore Responsabile del mensile "Futuro Giovani Magazine". Da aprile 2020 collabora con la redazione di "Noi Biancocelesti". Ad oggi, nonostante gli impegni lavorativi, continua a coltivare le sue due grandi passioni che lo accompagnano sin dai primi passi della vita.