Dalla Serie A fino ai campi dell’Eccellenza. Denis Godeas, ex grande attaccante dal gran fiuto del gol, può dire di aver vissuto il calcio da ogni sfaccettatura. Il Calcio Quotidiano ha il grande onore di presentare una chiacchierata con lui ai microfoni.
Godeas: “A Roma la rete che ricordo con più piacere”
Salve Denis. Innanzitutto, ti ringraziamo per esserti messo a disposizione per Il Calcio Quotidiano. La prima domanda, non può che essere la seguente. Bomber in ogni categoria, dalla Serie A, passando per la Coppa UEFA, fino all’avventura con la Triestina Victory. Quale rete ti dà ancora oggi la maggiore emozione?
“Probabilmente la rete che ricordo maggiormente è in Serie A, con il Como a Roma (2002/2003, N.D.R.) Si tratta di quella che ricordo con più affetto, tra le ultime in Serie A prima di fare il giro completo delle categorie“.
Quale momento della sua carriera ritieni più entusiasmante? In quale, invece, senti di aver vissuto le maggiori difficoltà?
“Sicuramente il momento più entusiasmante è stato con le prime partite in Coppa UEFA. Quello invece in cui ho vissuto più difficoltà è stato a Trieste, nell’anno del fallimento e retrocessione. La squadra aveva avuto molti problemi, già dal girone di andata era saltata per aria. Un’annata durissima“.
Ciò che maggiormente sorprende della tua persona è l’umiltà con cui ti sei rimesso in gioco, ripartendo dal progetto della tua città, il Triestina Victory, prima di appendere gli scarpini al chiodo. Oltre al naturale legame per il luogo, cosa ti ha spinto ad accettare il progetto?
“Questo progetto è stato fatto a misura mia, poiché Mauro Milanese, l’ideatore, mi ha lasciato carta bianca e piena libertà. Ho portato tutti i miei amici e conoscenti per cui ho grandissima fiducia, per cui il gruppo che si creato è stato forte e veramente divertente rispetto ad altre realtà dilettantistiche. Secondo me quindi è stata una scelta positiva, al di là di categorie in cui non avrei mai pensato di poter giocare“.
“Il campo è il mio habitat”
Per te, ad ogni modo, l’avventura nel pallone prosegue dalla panchina, avendo intrapreso un percorso con il Sistiana Sesljan, formazione di eccellenza friulana. Cosa ci puoi raccontare di questa esperienza? Ti manca il calcio giocato?
“Per me è stata una cosa naturale iniziare ad allenare. Già da alcuni anni avevo ricevuto richieste, avevo già capito di poterlo fare quando giocavo in Eccellenza 5 anni prima. Ho iniziato da vice 2 anni fa, mentre la scorsa annata ho cominciato ad allenare da solo. Il campo è il mio habitat naturale, sono vicino a casa e conosco bene la realtà, per cui penso che questo sia il posto migliore per iniziare ad allenare“.
Avendo calcato i campi di tutte le categorie, avrai sicuramente osservato il numero sempre crescente di società che incontrano il fallimento. Una triste realtà del calcio italiano di oggi, che si lega in qualche modo al pallone romantico che tanti tifosi sognano. Quale può essere una soluzione?
“Penso che il calcio sia il risultato delle difficoltà societarie e dell’economia in generale. In questo momento sono presenti molte problematiche a tutti livelli, quindi a maggior ragione il calcio delle categorie inferiori è molto più complicato da gestire e i fallimenti sono le conseguenze. Io credo che si debba puntare veramente sui giovani e sui settori giovanili, in questo momento dimenticati in tantissime realtà. Guarda caso, gli unici club che riescono a stare in piedi hanno un forte settore giovanile, avendo prodotti del vivaio che salgono in prima squadra“.
Non solo pallone, tuttavia. Come evidenziato nei tuoi profili social, il 1 settembre darai il via a un progetto denominato “Work in progress”, programmi di allenamento sportivo volto a over 30, sportivi e non. Che aspettative hai su questa iniziativa?
“In realtà non è una mia idea. Dei miei amici avevano fatto delle richieste a riguardo, allenando le persone con il mio metodo e la mia esperienza, ovviamente adattandosi alle esigenze del singolo. Ora il tutto si è un po’ ingrandito rispetto a quanto immaginassi. Io cerco, come con la carriera da allenatore, di fare tutto con metodo, cercando di accontentare chi avrà il piacere di partecipare. Abbiamo iniziato a lavorarci una settimana fa, vediamo come si svilupperà: siamo fiduciosi che i risultati saranno positivi“.
“Palermo possibile sorpresa”
Parliamo ora della Triestina. Nella scorsa regular season di Serie C ha chiuso al quinto posto, esclusa poi ai play-off dal Palermo, dove lei ha militato. Credi che ci siano i margini per puntare alla cadetteria quindi in un futuro immediato?
“La Triestina ha cambiato proprietà, per cui questo sarà un anno zero, con moltissimi giovani. Tutta la rosa è cambiata, anche l’allenatore stesso è giovane. Inutile creare aspettative, credo che giocheranno un campionato importante, con l’obiettivo di arrivare ai play-off. Tuttavia, sicuramente non sarà la squadra da battere. Speriamo che il pubblico sarà paziente e darà il tempo giusto per crescere per un torneo di livello. Anche se vincere in Serie C è veramente complicato considerando che trionfa solamente una squadra. Già è dura partecipare ai play-off, ad ogni modo credo che con la pazienza ci siano i presupposti giusti per avere un’annata importante“.
Spostiamoci allora in Serie B, categoria che tu conosce molto bene (ricordiamo i suoi 28 gol, capocannoniere nel 2007/2008). Vera bagarre per la promozione, a tuo giudizio quali possono essere le candidate per la massima serie 2023/2024?
“La Serie B quest’anno sarà ancora più combattuta rispetto al solito. Come sempre, le retrocesse dalla A avranno investito e rose molto competitive, oltre alle squadre che avevano puntato alla massima serie lo scorso anno. Penso al Brescia, ma spero che anche il Palermo possa inserirsi nella lotta per i play-off. La Serie B è bella perché con una manciata di punti puoi saltare dalla lotta promozione ai play-out. Quindi sarà interessante capire come si svilupperà il campionato, consapevoli che le retrocesse dalla A hanno già un buon gap rispetto alle formazioni che si trovano abitualmente in B“.
Tornando al Palermo, appunto, ritieni che la squadra possa già puntare a qualcosa di più di una semplice salvezza? All’esordio i rosanero hanno sconfitto il Perugia, la scorsa annata qualificato ai play-off per la Serie A…
“Il Palermo potrebbe essere una sorpresa, perché l’ambiente è molto entusiasta della promozione anche un po’ inaspettata. C’è un nuovo allenatore e una nuova proprietà con molte aspettative, che avrà sicuramente dato nuova linfa alla squadra. Ci si può aspettare un campionato di livello, anche se la Serie B è un torneo complicato e Corini ha bisogno del tempo giusto per organizzare la squadra in organico di qualità. Ho fiducia per un bel campionato“.
Un ultimo pensiero sulla A. Chi vedi come favorita per la vittoria dello scudetto? Che ne pensi dell’Udinese, presenza fissa friulana nel calcio italiano di maggiore livello?
“Essendo un tifoso milanista, mi auguro che il Milan possa avere un altro exploit, sebbene quest’anno sarà un po’ più dura. Tutte le rivali si sono rafforzate e ci sarà una lotta tra 3/4 squadre. Dovremo aspettare, sarà un campionato anomalo che si fermerà per più di un mese e sarà difficile fare pronostici. L’Udinese giocherà un altro buon campionato come succede da oltre 26 anni. Mi aspetto che si salverà con tranquillità, con l’aspettativa di poter finire entro la decima posizione. L’Udinese è sempre una buona squadra e penso che nemmeno quest’anno si smentirà“.