Dybala, Insigne, Chiellini: l'addio delle bandiere in un tripudio di emozioniFonte: profili Instagram ufficiali Dybala, Insigne e Chiellini

Paulo Dybala e Giorgio Chiellini per la Juventus, Lorenzo Insigne per il Napoli: le bandiere dei club dicono addio. Un addio difficile da digerire.

Le colonne portanti di due dei maggiori club di Serie A salutano il loro popolo, i loro tifosi. Sia quelli che hanno sempre creduto in loro. Sia quelli che, in diverse occasioni, li hanno anche criticati. Le lacrime di Paulo Dybala, lasciatosi andare in un pianto disperato. Gli occhi lucidi e gonfi di Lorenzo Insigne. Il sorriso, nonostante tutto, di Giorgio Chiellini con i figli accanto all’Allianz Stadium. Immagini che raramente il calcio contemporaneo mostra. E immagini che resteranno per sempre impresse nella mente di chi le ha vissute. Tanto da casa, quanto (ancora di più) dallo stadio.

Paulo Dybala e la rottura (non voluta) con la Juventus: dopo 7 anni la Joya vola altrove

Paulo Dybala, quel picciriddu arrivato dal Palermo nel 2015, si è lasciato andate a un pianto liberatorio sul prato dell’Allianz Stadium. Un pianto disperato, per un addio inaspettato e sofferto. Per un addio arrivato forse nel modo peggiore possibile. Con un mancato accordo sul rinnovo e una partenza a parametro zero. A colui che sulle spalle ha indossato la numero 10 ereditata da Del Piero, così come la fascia da Capitano al braccio, simbolo di importanza e responsabilità.

Cosa il futuro riserverà all’argentino non è ancora scritto. Però Dybala, nel momento in cui la società veniva fischiata dagli spalti, è andato a salutare i suoi tifosi. Con la speranza, come ha rivelato, di aver lasciato loro gioie e sorrisi collezionati in anni di vittorie. Anni fatti di gioie e anche di dolori. “È difficile trovare le parole giuste per salutarvi, ci sono di mezzo tanti anni e tante emozioni, tutte assieme. Pensavo che saremmo stati insieme ancora più anni, ma il destino ci mette su strade diverse. Indossare questa importante maglia insieme alla fascia da capitano è stato uno dei più grandi orgogli della mia vita, che spero di mostrare un giorno ai miei figli e ai miei nipoti“, un saluto, il suo, sofferto ma anche il saluto di chi sa di aver dato tutto l’amore possibile per la sua squadra e il suo popolo.

Giorgio Chiellini e la storia d’amore con la Juventus durata ben 17 anni

Degli addii dati nell’ultima gara casalinga della stagione, quello di Giorgio Chiellini è probabilmente stato il più consapevole. Perché lui, per ben 17 lunghi anni, è stato una colonna portante del club. Ha visto gente di grande caratura arrivare e poi dire addio. È stato vicino alla società anche nei momenti più complessi. È stato un leader nello spogliatoio e una guida per i più giovani. Un Capitano in campo. Il numero 3, rinominato Chiello.

Sul rettangolo verde dell’Allianz Stadium ha perciò salutato i suoi tifosi, parte importante del suo cuore. Con in braccio i figli ha assistito alla standing ovation dagli spalti. Indossando il sorriso di chi sa di aver dato tanto e di aver ricevuto forse anche di più. Strette di mano ai tifosi, abbracci con i compagni, consegna del testimone a Leonardo Bonucci, suo compagno di campo da una vita, e la voglia di lasciare spazio agli uomini bianconeri del futuro. “Semplicemente grazie“, ha scritto Chiellini su Twitter al termine della serata. Come chiusura di un cerchio perfetto.

Lorenzo Insigne, nato e cresciuto a Napoli, porterà con sé una storia d’amore lunga 433 presenze e 122 gol

Il gol è sempre stata la sua specialità. E con un gol, dal dischetto, Lorenzo Insigne ha voluto salutare il suo Maradona riempito dai tifosi. Quel famoso Tiraggiro, destro incubo di molti portieri, sarà ricordato a Napoli ancora per molto molto tempo. Perché un ragazzo nato a due passi da quel golfo meraviglioso, dal Vesuvio imponente, che nel mito di Diego Armando Maradona poi ce l’ha fatta è una storia che dev’essere tramandata. Di padre in figlio. Per essere ricordata sempre con il sorriso, nonostante tutto.

Allora Insigne ha voluto salutare così, dal campo, chi per anni l’ha sostenuto e apprezzato. Ma soprattutto la sua Napoli: “Come ben sapete con le parole non sono bravo. Abbiamo gioito e abbiamo sofferto, a volte anche litigato come un’enorme famiglia. Mi sono sentito amato e accolto dalla mia gente. Con la mia maglia. Stare a Napoli è stata una bellissima esperienza e una grossa responsabilità. Ogni addio, anche se frutto di una scelta, non è mai semplice. Lasciare Napoli significa lasciare la casa con consapevolezza“.