De PaulFonte Immagine: Profilo Instagram ufficiale Rodrigo De Paul

Ne è passato di tempo da quando, quel 20 luglio 2016, Rodrigo De Paul è arrivato in Italia, acquistato dall’Udinese per 2.5 milioni di euro.
Un ragazzino ventiduenne, cresciuto nel provincia di Buenos Aires, con il bisogno di rilanciarsi dopo due annate deludenti tra Valencia e Racing Club.

Cinque anni dopo possiamo tranquillamente ammetterlo: il riscatto è ben che arrivato.

Si, perché il dieci dell’Udinese è riuscito ad affermarsi e consacrarsi a suon di gol, assist, prestazioni, ma non solo. Capitano dei friulani, leader e simbolo, trascinatore in campo e ormai ampiamente nel giro della Seleccion.
Ovviamente, come ogni talento che si rispetti, ha anche gli occhi di tutte le big italiane puntati addosso. Il motivo? Basterebbe guardare le sue 173 partite di campionato con i bianconeri per scoprirlo: Rodrigo De Paul è un centrocampista offensivo che ha a referto la bellezza di 32 reti e 32 assist per un totale di una partecipazione al gol ogni 211 minuti.
Inoltre, in poco meno di un terzo dei gol totali realizzati dall’Udinese in questi anni (210) c’è il suo zampino, che sia tramite una rete o un passaggio decisivo.

Stagione dopo stagione il suo rendimento è sempre più elevato, ma è soprattutto negli ultimi due anni che l’argentino ha fatto il vero salto di qualità. La spiegazione di questa crescita risiede nell’intuizione di Davide Nicola (allenatore bianconero nella stagione 2018/19) che, dalla trequarti, lo ha arretrato in mediana.
Da quella posizione l’argentino è riuscito ad esprimere maggiormente tutto il suo talento: ha aumentato il raggio di azione e visione, ha più spazio per disegnare il gioco, vede linee di passaggio altrimenti nascoste, si permette giocate audaci, ma quasi sempre efficaci.

Giocare a trenta metri dalla porta – ma farlo esattamente come un trequartista – lo aiuta, e i dati di quest’ennesima ottima stagione non fanno che confermarlo: 8 gol, 9 assist e 2.4 passaggi chiave a partita.

Rodrigo de Paul però non è solo numeri e statistiche. È anche il bacio al pallone prima di battere ogni calcio di punizione, è il calzettone abbassato in partita perché le botte in campo non fanno paura, è la fascia da capitano portata con immenso orgoglio al braccio ed è le lacrime in quel Udinese-Spal di due anni fa che credeva essere l’ultima nella “sua” Udine.
De Paul ha dimostrato con il tempo che i suoi punti di forza non sono solo la classe, qualità ed eleganza che indubbiamente lo contraddistinguono in campo, ma anche l’impegno, la dedizione, l’umiltà, la maturità calcistica, la leadership indiscussa e la forza volontà di caricarsi sulle spalle una squadra e trascinarla in campionato.

Non è quindi una sorpresa che ogni estate si susseguano le voci di mercato più varie, ma quest’anno sembrerebbe davvero essere arrivato il momento per fare il grande salto.
Ad oggi De Paul è ancora a Udine, piazza che ama, a cui ha dato tutto e a cui sarà sempre riconoscente, ma anche dimensione che inevitabilmente gli sta stretta.
Perché un giocatore di quel calibro merita, senza ombra di dubbio, di calcare i palcoscenici più importanti.

E chissà che questo non possa avvenire già tra qualche mese..