La più bella Atalanta della stagione non solo in termini di gioco, ma anche per quanto concerne il carattere e la voglia di reagire alle difficoltà, battendo un Sassuolo senza tanti patemi nonostante lo svantaggio iniziale.
Atalanta: la festa sugli spalti per i 115 anni
Stadio esaurito, grande coreografia sugli spalti visti i 115 anni della Dea, e subito l’Atalanta comincia ad attaccare nella maniera migliore possibile: sprecando però una ghiotta occasione con Mario Pasalic. Nel momento migliore dei nerazzurri arriva il cosiddetto vantaggio del Sassuolo con Thorstvedt grazie ad un perfetto assist di D’Andrea. Neanche il tempo di vedere l’esultanza dei neroverdi che subito l’Atalanta pareggia grazie a Pasalic, su perfetto assist di Soppy.
Il sorpasso nella ripresa
Nella ripresa gli uomini di Gasperini vogliono replicare ciò che è stato fatto prima dell’intervallo: l’ex Udinese serve Ademola Lookman che si potrebbe trovarsi nella posizione giusta di calciare, ma prima di farlo mette a sedere Erlic in una maniera impeccabile. I nerazzurri rischiano più per la poca concretezza nel chiudere il match che per la reale forza dell’avversario, chiudendo il match sul 2-1. L’Atalanta e Bergamo sognano in vetta, ma con i piedi ben piantati per terra.
Atalanta-Sassuolo: il tabellino
Atalanta-Sassuolo 2-1 (primo tempo 1-1)
ATALANTA (3-4-1-2): Sportiello; Okoli, Demiral, Scalvini; Soppy (dal 37’ s.t. Zortea), de Roon, Koopmeiners, Maehle (dal 38’ s.t. Ruggeri); Pasalic (dal 20’ s.t. Ederson); Lookman (dal 23’ s.t. Boga), Muriel (dal 23’ s.t. Hojlund). All. Gasperini.
SASSUOLO (4-3-3): Consigli; Toljan, Erlic, Ferrari, Rogerio; Frattesi, Maxime Lopez, Thorstvedt (dal 20’ s.t. Traore); D’Andrea (dall’11’ s.t. Berardi (dal 34’ s.t. Alvarez)), Pinamonti, Kyriakopoulos (dal 20’ s.t. Henrique). All.Dionisi.
Marcatori: 41’ p.t. Kyriakopoulos, 46’ p.t. Pasalic, 1’ s.t. Lookman
Assist: 41’ p.t. D’Andrea, 46’ p.t. e 1’ s.t. Soppy
Arbitro: Marcenaro di Genova
Ammoniti: Scalvini, Kyriakopoulos, Pinamonti, Thorstvedt, Ferrari
a cura di Filippo Davide Di Santo