Oltre 1100 partite ufficiali disputate (per la precisione 1118) e ben 21 trofei alzati al cielo, tra Coppe dei Campioni, Coppe UEFA, Supercoppe Europee e diverse competizioni in Inghilterra. Parliamo di Ray Clemence, leggendario portiere di Liverpool e Tottenham, che è morto all’età di 72 anni a causa di un cancro alla prostata, con il quale conviveva purtroppo dal 2005 e che si era aggravato negli ultimi tempi.
GLI ESORDI DI CLEMENCE E L’ARRIVO AL LIVERPOOL
Nato a Skegness, una piccola cittadina che si affaccia sul mare ed appartenente alla contea del Lincolnshire (Midlands Orientali), in Inghilterra, Clemence cresce come calciatore nelle giovanili del Notts County per poi approdare, nel 1965, ad appena 17 anni, nello Scunthorpe United, il club che lo fece debuttare in prima squadra appena un anno dopo. A 19 anni si fionda su di lui Bill Shankly, ex mezzala di grande qualità della nazionale scozzese, ma soprattutto storico allenatore del Liverpool.
Con i Reds, inizialmente, Clemence si aggregherà alla formazione riserve, facendo delle sporadiche apparizioni in prima squadra, come in occasione del suo esordio, nel terzo turno della League Cup (adesso nota come Carabao Cup), nel 1968, con la vittoria per 2 a 0 contro i gallesi dello Swansea. Nel 1970, poi, diventa il portiere titolare del Liverpool. A 22 anni.
Da li in poi, ecco l’ascesa nell’olimpo del calcio, con il Liverpool che inizia a vincere titoli su titoli. Con Clemence che continua a difendere la porta dei Reds, risultando spesso fondamentale. Come nella finale di andata della Coppa UEFA del 1973, quando parò il rigore a Jupp Heynckes (si, proprio lui, l’ex allenatore del Bayern Monaco) del Borussia Mönchengladbach. Il Liverpool vinse all’Anfield per 3 a 0, e conquistò comunque il trofeo nonostante la sconfitta per 2 a 0 nella gara di ritorno in Germania. Se quel calcio di rigore fosse entrato, forse la storia sarebbe stata ben diversa.
Tre anni dopo arriva anche la Coppa dei Campioni, battendo ancora una volta in finale il Borussia Mönchengladbach. Un successo che verrà bissato l’anno successivo, questa volta contro i belgi del Bruges. E intanto il Liverpool continua a vincere titoli anche in patria (il campionato, per 5 volte, il Charity Shield, per 6 volte, unitamente ad una Coppa di Lega ed una Coppa d’Inghilterra), con annesso record di punti (68, nell’epoca dei due punti a vittoria) e di gol subiti (solo 16, di cui 12 in trasferta, in 42 partite) nel 1979.
Nel 1981 ecco la terza Coppa dalle grandi orecchie, vinta contro il Real Madrid al Parco dei Principi di Parigi. La partita, terminata con la vittoria di misura da parte del Liverpool, si gioca il 27 maggio del 1981: sarà l’ultima presenza di Clemence con la maglia dei Reds.
IL TOTTENHAM E LA NAZIONALE
L’arrivo in squadra di Bruce Grobbelaar, infatti, fece vacillare le certezze di titolarità del portiere inglese, che decise, quindi, di trasferirsi al Tottenham. A Londra, Ray Clemence, vincerà subito un Charity Shield ed una Coppa d’Inghilterra (contro il QPR, per 2-1), ma perderà, in finale, la Coppa di Lega, proprio contro la sua ex squadra (3-1 per il Liverpool). Successivamente alzerà nuovamente al cielo anche la Coppa UEFA (nel 1984), nonostante nelle due finali giocate dal Tottenham contro l’Anderlecht ci fosse in realtà schierato il portiere di riserva, Tony Parks, a causa di un infortunio dello stesso Clemence.
I successi maturati con i club di appartenenza non gli consentirono, però, di avere un percorso simile anche con la maglia della Nazionale, anche a causa della contemporanea presenza di un altro grande portiere della storia del calcio inglese come Peter Shilton. Con l’Inghilterra, Clemence, collezionò comunque 61 presenze, in un periodo storico, tra l’altro non felicissimo per la sua nazionale, ed abbe anche l’onore di indossare la fascia di capitano in occasione del Torneo del Bicentenario del 1976, giocato negli Stati Uniti d’America.
Ray si ritirerà dal calcio giocato nel 1988, all’età di 40 anni, ma continuerà a gravitare nell’ambiente, prima restando nello staff tecnico del Tottenham, per poi provare l’avventura da allenatore del Barnet, in Terza Divisione. Nel 1986, il suo vecchio compagno Gleen Hoodle lo invita ad unirsi a lui, in Nazionale, come preparatore dei portieri. Ci resterà fino al 2012, tranne che durante quel breve periodo di allontanamento dagli impegni sportivi (nel 2005) a causa di un brutto male riscontrato alla prostata.
IL RICORDO DI UNA LEGGENDA
Quello stesso male che, nell’ultimo periodo, si è ulteriormente aggravato e che ieri lo ha definitivamente strappato all’affetto dei suoi cari. E dei suoi tantissimi sostenitori.
Sia il Liverpool che il Tottenham, infatti, hanno inteso ricordarlo, con alcuni messaggi pubblicati sugli account ufficiali delle due società.
“Siamo profondamente rattristati dalla scomparsa di uno dei più grandi portieri di sempre”, sono le parole apparse sugli account dei Reds, insieme al pensiero ad un video celebrativo e al pensiero dell’attuale allenatore del Liverpool, Jurgen Klopp: “Non dovremmo mai dimenticare che sono grandi giocatori a fare grandi squadre e club”.
Il Tottenham, invece, ha voluto pubblicare le parole della famiglia di Clemence: “Dopo aver combattuto così duramente, per così tanto tempo, ora è in pace e non soffre più. La famiglia vorrebbe dire un enorme grazie per l’amore e il sostegno che ha ricevuto nel corso degli anni. Era tanto amato da tutti noi e non sarà mai dimenticato “.
Ray Clemence, un’altra leggenda del calcio volata via.