Messias e il grande regalo per il suo Milan: tra rinascita e consacrazioneFonte: profilo ufficiale Twitter A.C. Milan

La rinascita di Junior Messias in una notte di Champions League: il sogno del Milan ora può continuare grazie a lui e al colpo di testa con cui è arrivata la vittoria contro l’Atletico. Una vera e propria consacrazione, la sera di mercoledì 24 novembre, per un calciatore che prima di riuscire a convincere il Milan non ha avuto certamente una vita semplice. La storia di Messias in molti la definiscono favola, c’è chi addirittura la vedrebbe bene come trama per un film di Sorrentino. E, in fondo, un po’ sorrentiniana la storia del brasiliano lo è. Come se dietro la sua intera esistenza ci fosse anche un po’ la famosa Mano di Dio.

Dall’Eccellenza alla Serie A: la storia di Messias

Junior Messias è riuscito a compiere una sorta di miracolo calcistico: è arrivato tra i big all’età di 30anni. In un calcio che, al giorno d’oggi, registra un’età media sempre più bassa. Felix è un classe 2003, Raspadori è un classe 2000, Brahim Diaz è un classe 1999. E come loro ci sarebbero tantissimi altri esempi che possono far comprendere quanto il calcio moderno sia ormai sempre più esigente, sull’età e sulle prestazioni fisiche che i giocatori possono sostenere.

Eppure, Messias ha rappresentato l’eccezione che, nonostante tutto o quasi remi contro, ce la si può fare. Respinto dal calcio importante del Brasile, si trasferisce a Torino dove lavora prima come muratore e poi per una ditta di trasporti. Non abbandona però totalmente la sua passione per il pallone e così, mentre gioca per una squadra amatoriale di peruviani, lo nota Ezio Rossi, ex mister del Torino che lo porta con sé in Eccellenza. Da lì inizia la scalata: prima la Serie D, poi il Gozzano e il Crotone con cui, finalmente, gli si spalancano davanti le porte della Serie A. Il Milan allora decide di scommettere su di lui e il 31 agosto 2021 lo prende in prestito. Tra lo scetticismo di molti e lo stupore di altri, Messias il 24 novembre ha voluto togliere ogni dubbio che aleggiava ancora su di sé.

Messias, le lacrime dell’uomo chiave per il Milan in Champions

Il Milan aveva probabilmente, fino a mercoledì sera, perso qualsiasi speranza di qualificarsi agli ottavi di finale di Champions League. I rossoneri sono capitati, infatti, in un vero e proprio girone (B) di ferro: Liverpool, Porto e Atletico Madrid sono avversarie che, sulla carta e sul campo, non si presentano effettivamente come squadre facili da affrontare.

Il Milan però non ha mollato la presa e ha giocato ogni partita disputata fino ad ora con la voglia di provare a superare la fase a gironi, di provarci davvero. E così, all’87’ del big match contro l’Atletico, ci ha pensato Messias. Cercato in area di rigore avversaria da un assist al bacio servito da Franck Kessié, il trequartista è volato in cielo fino a toccare le stelle per regalare la vittoria ai suoi. Ora sì che è ancora tutto aperto, che si può giocare tutto nell’ultima giornata.

Il Milan ci crede e Messias non ha voluto in alcun modo nascondere la gioia provata dopo quel gol, che è molto di più di una semplice rete segnata: “Sono felicissimo, soprattutto per la vittoria. Il gol e l’esordio sono stati importantissimi e sono arrivati in un momento in cui avevo bisogno. Mi è venuto da piangere perché mi è tornato in mente tutto quello che ho vissuto e che sto vivendo. In quel momento lì è stata una pura emozione“.