La FIFA prepara una novità rivoluzionaria per cambiare il calcio internazionale mentre la FIGC cerca intraprendere un percorso destinato a dare una svolta all’intero panorama calcistico italiano. Secondo i due principali organi del calcio, servono interventi urgenti e con effetti immediati al presente di questo sport oppure la situazione diventerà sempre più difficile.
FIFA, la proposta del Mondiale biennale per cambiare il calcio internazionale
Durante il consiglio europeo, il presidente della FIFA Gianni Infantino ha ribadito la volontà di cambiare il calcio con la rivoluzionaria proposta dei Mondiali da disputare ogni due anni. Infantino da diverso tempo preme sul fatto di effettuare modifiche sostanziali al calendario calcistico, riducendo il numero delle partite e aumentando l’importanza delle stesse. Da qui la proposta quindi di trasformare la competizione più importante del mondo, da ogni quattro anni a ogni due anni.
Nel suo intervento, Infantino ha parlato della sua idea, tenendo in considerazione anche alcuni problemi extracalcistici dell’Africa: “Il Mondiale ogni due anni potrebbe impedire ai migranti africani di trovare la ‘morte in mare’. Dobbiamo dare a tutti loro dignità e speranza in modo che non sia necessario attraversare il Mediterraneo per trovare una vita migliore. I paesi extraeuropei hanno bisogno di un maggiore accesso alle competizioni calcistiche nazionali per prevenire conseguenze drastiche. Questa idea non significa che vogliamo fare questa competizione, ma che pensiamo al calcio del futuro“.
Il valore della competizione, ritiene Infantino, si misuri non in base alla sua frequenza ma solo sulla sua effettiva qualità e quindi non solo dal punto di vista economico ma anche sportivo. Inutile dire che però l’idea sia stata bocciata quasi dalla totalità del calcio europeo. In molti ritengono si tratti infatti solo di una forzatura e di una proposta fatta solo per aumentare le entrate, non per dare quindi realmente la possibilità alle altre nazioni di partecipare.
FIGC, campionato a 18 squadre e play-off: la proposta per il calcio italiano
La FIGC vuole cambiare il calcio italiano, soprattutto la Serie A, il massimo campionato italiano parte fondamentale di tutto il movimento. L’idea del presidente Gravina è quella di ridurre il numero delle squadre da 20 a 18 con l’introduzione dei playoff Scudetto a 4, 6 o 8 squadre e anche dei playout per la retrocessione, una roba quindi simile a ciò che avviene nelle serie minori come Serie B e Serie C. La proposta della Federcalcio italiana è sul tavolo da tempo e Gravina spinge per rivoluzionare la Serie A in tempi brevi. L’obiettivo è quello di ridurre le partite rendendole più intriganti e aumentare l’interesse per il campionato italiano e la sua competitività oltre che ovviamente accrescere anche le entrate, soprattutto quelle che arriva dai diritti televisivi, uno dei problemi principali del calcio italiano che “contesta” dei ricavi molto più bassi rispetto a tutti gli altri campionati europei.
Insomma da parte di tutti gli organi in questione c’è la voglia di cambiare il calcio. Il sistema però è al collasso ed in grave difficoltà, non riesce più ad autosostenersi, soprattutto dopo l’avvento della pandemia che ha reso sempre più complicata la situazione. A causa di ciò, gli organi del calcio stanno provando a proporre nuovi cambiamenti. Proposte come quella della FIFA però può solo che logorare i giocatori dal punto di vista fisico mentre quella della FIGC badare poco ai tifosi. Cosa hanno in comune? L’interesse per l’aspetto economico, quello non può mancare.