tifosifonte: sito ufficiale FIGC

L’11 giugno lo stadio Olimpico di Roma ospiterà la partita inaugurale di Euro 2020. Italia-Turchia, come previsto, sarà aperta al pubblico. Una sorta di parziale, e tanto auspicato, ritorno alla normalità, con la presenza dei tifosi sugli spalti. Un po’ come si è visto in occasione della finale di Coppa Italia, al Mapei Stadium, seppur in numero certamente minore.

Saranno infatti circa 15.900 le persone che potranno accedere all’interno dell’impianto sportivo capitolino per assistere all’esordio europeo degli azzurri di Roberto Mancini. Le modalità per poter assistere, dal vivo, al match, sono state rese note già da diversi giorni: certificazione di avvenuta vaccinazione contro il SARS-CoV-2, rilasciata da Autorità Sanitaria italiana; certificazione di avvenuta guarigione, rilasciata da Autorità Sanitaria italiana; certificazione di negatività ad un test antigenico molecolare o rapido per la ricerca del virus SARS-CoV-2 (redatta esclusivamente in lingua italiana o inglese) effettuato in data non antecedente le 48 ore dall’inizio della gara. Sarà poi, ovviamente, necessario ed obbligatorio, una volta entrati all’interno dello stadio, mantenere il distanziamento di 1 metro, rispettando esclusivamente il posto assegnato sul biglietto, e utilizzare la mascherina.

Tutto corretto, se non fosse che, ad oggi, come per altro evidenziato dai colleghi di SportPress24, le autorità italiane preposte non avrebbero ancora rilasciato alcun tipo di autorizzazione ai tifosi stranieri al fine di potersi organizzare per raggiungere l’Italia ed assistere alle partite della propria nazionale.

In occasione della finale di Supercoppa Europea, giocata dal Bayern Monaco ed il Siviglia in quel di Budapest, la UEFA, ad esempio, aveva richiesto ai circa 25.000 tifosi previsti, provenienti dalla Germania e dalla Spagna, il cosiddetto “Tampone PCR”, consentendo agli stessi di poter entrare in Ungheria, nonostante le forti restrizioni del paese ospitante, e soggiornarvi fino a 72 ore dopo la partita.

Tutto questo, al momento, in Italia non è stato previsto, e la diplomazia turca avrebbe anche espressamente chiesto chiarimenti al Governo Italiano, senza però ottenere risposte esaustive in tal senso. A questa fase di incertezza, si sarebbero aggiunti anche alcuni problemi in merito al rilascio dei visti ad alcuni giornalisti turchi e ai familiari dei calciatori della nazionale della Turchia, che dovrebbero raggiungere Roma per assistere alla partita.

Quel che è certo, ad appena 5 giorni dal fischio d’inizio del match, è che solo i tifosi italiani conoscono le modalità per poter accedere alla Stadio Olimpico il prossimo 11 giugno (e non solo), mentre le nazioni che saranno ospitate nel corso della prima fase della competizione, non hanno ancora ricevuto alcun tipo di informazione utile da trasmettere ai tifosi. E tutto questo sta creando non poco imbarazzo.

Di Daniele Caroleo

Giornalista pubblicista. Direttore Responsabile de "Il Calcio Quotidiano"