"Per sempre nerazzurro": si chiude il sipario, così l'Inter ringrazia EriksenFonte: profilo ufficiale Instagram Inter

A volte il calcio può essere imprevedibile e può far tenere il fiato sospeso, così come accaduto all’Inter con Christian Eriksen. A volte il calcio non è solo magia, stupore, divertimento. A volte il calcio fa vivere anche molte più emozioni. Difficilmente, gli appassionati di questo sport, intenti nel seguire il percorso delle nazionali durante Euro2020, dimenticherà ciò che è successo quel purtroppo famoso 12 giugno.

Una squadra, con il proprio capitano in primis, che si chiude a riccio intorno al proprio compagno, per sperare in una sua ripresa. Per proteggerlo. Un malore che ha tenuto la Danimarca, e non solo, col fiato sospeso perché tutto sembrava ormai perso, e un risveglio che ha fatto poi tirare a chiunque quel gran sospiro di sollievo. Ore concitate, la necessità del defibrillatore sottocutaneo, la sensazione che Eriksen non giocherà mai più in Italia. Nella sua Inter con cui aveva da pochissimo vinto lo scudetto, contribuendo da protagonista.

Il silenzio e l’attesa: la notizia che divide Christian Eriksen dall’Inter

Il responso sul suo futuro è arrivato nella giornata del 17 dicembre: Eriksen non potrà continuare a giocare nel campionato di Serie A perché non potrà rimuovere il defibrillatore. Le regole italiane proibiscono di giocare con l’apparecchio sottocutaneo e l’Inter si è così dovuta arrendere all’idea (e alla realtà) di perderlo. La rescissione di contratto è arrivata come si attendeva, accompagnata da un comunicato ufficiale e da immagini che resteranno per sempre impresse nella mente dei tifosi nerazzurri, che hanno sperato fino all’ultimo che il danese potesse prima di tutto stare bene.

Per sempre in nerazzurro. La sentiamo ancora, quell’eccitazione mista all’aspettativa. Quando attendi qualcosa di bello, che sai già che sarà così bello, quasi vuoi aspettare ancora un po’, per godertelo ancora di più. 28 gennaio 2020: su il sipario, alla Scala. Lì, dove le “prime” sono sempre speciali. Dove la classe incontra l’eleganza. Il maestro, con la sua magia, in mezzo al nostro centrocampo. Il rumore della palla sulla traversa misto all’ohh di stupore e meraviglia, nel primo derby, con una punizione calciata da lontanissimo: in quel momento tutti gli interisti si sono sentiti in pace, sapendo che Christian vestiva i colori nerazzurri, bastava quello”. In questo modo inizia una splendida lettera di addio dedicata dal club a colui che, forse per destino, ha vestito l’ultima volta la maglia nerazzurra segnando, a Crotone, il gol che poi è valso lo scudetto alla sua Inter.

L’addio a una squadra per Eriksen, l’addio al calcio per Aguero

In Danimarca l’Odense, ma anche la Premier League e l’Eredivisie, campionato olandese, monitorano la situazione di Christian Eriksen. Il futuro del centrocampista continuerà, se lui lo vorrà, nel mondo di quello sport che ha fatto di lui un Maestro. Potrà così, anche se altrove, continuare ad incantare con le sue punizioni, con le sue giocate eleganti e con la sua riservatezza chiunque vorrà. Mentre, una sorte diversa è invece toccata al campione argentino Sergio Aguero.

Solo due giorni prima, rispetto all’annuncio della rescissione di contratto di Eriksen con l’Inter, Sergio Aguero ha infatti annunciato, con le lacrime agli occhi e ricevendo messaggi d’affetto da tutto il panorama calcistico, il suo addio al Barcellona e al calcio giocato. Una decisione che ha reso questo mondo triste, arrivata da un campione fermato da un’aritmia cardiaca e che ha avuto modo di consacrare la sua carriera calcistica all’interno delle fila del Manchester City. Giorni malinconici, che esulano dalla gioia, dalle esultanze ma anche dalle delusioni che questo sport può regalare. Ma giorni che fanno anche essere grati perché, nonostante tutto, quei grandi campioni sono ancora qui, sotto lo stesso cielo del resto del mondo, e faranno portare di sé il ricordo che più meritano di avere nelle menti e nei cuori delle persone.