Athletic Bilbao: radici e appartenenza. Si può riassumere così l’essenza del club, che tessera solamente membri con almeno un parente di origini basche o di provenienza dal settore giovanile di una delle sette provincie. E pensare che un tempo erano ammesso solamente i natii della terra spagnola. Un’autarchia che col tempo sta dando i suoi frutti, con risultati notevoli sul campo.
Athletic Bilbao, tra Copa del Rey e Supercopa
Tre volte vincitore della Supercopa, tra cui una nel 2021 sul Barcellona in piena pandemia, e una sconfitta nell’ultima edizione contro il Real Madrid. Pronti, via, la vendetta è servita. Meglio se servita fredda. Nella fresca serata di giovedì 3 febbraio, infatti, al San Mamés è arrivato un secco 1-0 che ha estromesso i Blancos dalla Copa del Rey. Come se non bastasse, il turno precedente hanno fatto fuori i Blaugrana, fra i favoriti per la vittoria finale della competizione. Forse parlare di sorpresa è ormai un concetto superato, dato che rappresentano un punto fisso nella lotta alle coppe. Tuttavia, ciò che più sorprende è la politica di autofinanziamento della società, con risultati evidenti sul campo. Qualsiasi avversario sembra poter essere affrontato, anche i più titolati e con i portafogli ben più ampi.
Continuare a sognare è allora lecito, anche in ottica europea. Il sesto posto, d’altro canto, dista solamente 1 lunghezza ed è occupato da Villarreal e Real Sociedad. Formazioni altalenanti da cui ci si può attendere qualche caduta da qua alla fine della stagione. A condizione, però, che i biancorossi trovino maggiore continuità anche in Liga, con troppi passaggi a vuoto, tra cui uno 0-0 contro un non irresistibile Alavés.
I segreti del successo
Il primo grande fattore è la presenza in panchina di Marcelino Garcia Toral, semplicemente noto come Marcelino. Dal 4 gennaio 2021 ha dato una nuova coerenza e forma alla squadra, centrando subito la vittoria in Supercoppa di Spagna e una finale in Copa del Rey, oltre alla doppia eliminazione di Barça e Galacticos. Una vecchia conoscenza della Serie A, Alex Berenguer, è uno dei fulcri della squadra oltre all’eterno Raul Garcia, veterano e in grado di apportare tante reti alla causa. Da segnalare, inoltre, il numero 10 e capitano Iker Muniain, due reti in Liga. La difesa, inoltre, è blindata dal portiere della nazionale spagnola Unai Simon e dal centrale classe 1991 Iñigo Martinez, leader della retroguardia.
Il punto di riferimento offensivo è Iñaki Williams, spagnolo di origini ghanesi, abile nel far salire la squadra e giocare spalle alla porta. Tanti giovani prospetti, poi, lanciati dalla Primavera. Tra loro, le promettenti ali Nico Williams, fratello di Iñaki, e Nico Serrano, già autori di reti tra i professionisti. A loro si aggiunge anche il profilo del classe 2000 Oihan Sancet, trequartista in grado di svariare su tutto il fronte offensivo. Nomi non necessariamente stelle, ma in grado di poter offrire più soluzioni grazie alla duttilità e allo spirito di squadra.
Un’autogestione in piena regola, capace di regalare risultati a lungo-medio termine. Una filosofia che quasi nessuno ha la pazienza di adottare, obbedendo alla legge del tutto e subito. Un profilo, però, che sa dare i risultati sperati, seme dopo seme coltivato. Per maggiore informazioni, chiedere ai Leoni.