Nella stagione degli infortuni di Caputo, il Sassuolo ha scoperte le qualità del suo giovane attaccante, Giacomo Raspadori. 21 anni appena compiuti, 4 reti in questa Serie A. Non sono numeri da capogiro, ma in Italia non siamo abituati benissimo con i giovani e il ragazzo ha decisamente l’occhio. Il primo gol in Serie A Raspadori lo aveva siglato lo scorso anno decidendo la sfida all’Olimpico con la Lazio. In questa stagione, grazie ai continui problemi fisici di Ciccio Caputo, ha avuto modo di mettersi in evidenza.
L’attaccante della Nazionale under 21, che dice di ispirarsi al Kun Aguero, si fa apprezzare per l’agilità nello stretto combinata ad ottima tecnica. Nell’ultimo mese è finito sotto la lente di ingrandimento grazie alle ottime prestazioni a San Siro contro Inter e Milan. Nella sfida contro i nerazzurri ha fatto registrare il 100% di passaggi indovinati, mentre con il diavolo ha deciso il match con la sua doppietta. Contro i rossoneri, lui, molto più di Defrel, si è mosso bene nei movimenti incontro, ‘tirando fuori’ dalla loro metà campo i centrali Tomori e Kjaer. De Zerbi ne sfrutta la capacità di venirsi a prendere il pallone sulla trequarti per servire meglio Berardi.
Giocatore atipico, non esattamente il centravanti da 433 sia per fisicità che per freddezza sottoporta (si veda l’errore clamoroso a Benevento). Ma allo stesso tempo con una incredibile abilità di arrivare per primo sul pallone in area. Nel secondo gol al Milan va incontro al pallone rubando il tempo a un difensore in gamba come Tomori, poi effettua un controllo orientato con l’interno del piede per aggirarlo. Un controllo che a quella velocità di esecuzione è tutt’altro che scontato. A questo va aggiunto la facilità di questo ragazzo di attaccare la profondità, altra qualità che permette al Sassuolo di alternare le soluzioni offensive. In ogni caso un falso nove con grande abilità tecnica e fantasia. Dotato anche della personalità necessaria per prendersi le responsabilità per fare determinate giocate.
Un ragazzo per il quale mister De Zerbi stravede, tanto da affidargli la fascia di capitano il 3 aprile contro la Roma. Un modo per trasmettergli subito la consapevolezza del fatto che le aspettative su di lui sono tante. Il tecnico neroverde ha parlato della sua esplosione come un motivo d’orgoglio per la società. Raspadori sa bene di esser stato fortunato ad essersi imbattuto nell’allenatore bresciano, che ne esalta a pieno le caratteristiche, e lo ha ammesso recentemente in un’intervista alla Gazzetta, nella quale ha dichiarato: “il mister è stato eccezionale con me, mi ha dato fiducia anche quando giocavo poco. A San Siro mi ha abbracciato e fatto i complimenti: ho la fortuna di essere allenato da lui.”