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Sampdoria-Lazio: Sarri riparte, D’Aversa affonda

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fonte: account twitter ufficiale SS Lazio

La sfida tra la Sampdoria e la Lazio, allo Stadio Ferraris di Genova, ha visto anche confrontarsi i due attaccanti in attività più prolifici della nostra Serie A, cioè Fabio Quagliarella e Ciro Immobile. L’epilogo di questa partita, però, sarà piuttosto diverso per i due capitani delle squadre in campo: entrambi, infatti, verranno sostituiti nel corso dell’intervallo, ma il blucerchiato si siederà in panchina dopo una prova assolutamente incolore (come tutta la squadra, a dire il vero, almeno nel primo tempo), mentre l’attuale attaccante della Nazionale sarà costretto a fermarsi dopo una contusione rimediata alla gamba destra, ma soprattutto dopo aver segnato una doppietta fondamentale per la sua squadra.

La Lazio di Maurizio Sarri si presenta con alcune modifiche nell’undici di partenza tipico, ed i nuovi ingressi, Zaccagni, Strakosha e Basic su tutti, si mettono certamente in evidenza con prestazioni importanti, contribuendo fattivamente alla conquista dei tre punti del club biancoceleste. L’ex Verona, ad esempio, è autore di ben due assist (per Milinkovic ed Immobile), ma mette comunque il suo zampino in tutte e tre le marcature della Lazio. L’estremo difensore albenese, invece, si rende protagonista, nel secondo tempo, di almeno tre (se non quattro) interventi decisivi, impedendo alla Sampdoria di accennare anche un flebile tentativo di rimonta, per poi arrendersi solo al 90′ alla rete della bandiera blucerchiata di Gabbiadini.

C’è da dire che la squadra biancoceleste ha, di fatto, giocato solo un tempo (il primo), ma tanto è bastato per mettere al sicuro il risultato. Nella seconda frazione di gioco la Sampdoria è invece tornata in campo con un altro approccio, ma non è ovviamente bastato per rimettere sul binario giusto la partita. E ora D’Aversa, a pochi giorni da un derby della Lanterna che sembra decisivo, rischia davvero l’esonero.

Situazione ben diversa in casa Lazio, dove Maurizio Sarri apre abbia iniziato a trovare una sorta di quadra, anche se, oggettivamente, il lavoro da compiere sarà ancora molto. E sarà soprattutto un lavoro dal punto di vista psicologico, perché i cali di concentrazione visti nel secondo tempo e, soprattutto, le reazioni inutili come quella di Milinkovic (che si è fatto espellere dopo un lungo battibecco con l’arbitro per un fallo non fischiato e dopo aver falciato un avversario, evidentemente per la frustrazione) non passano certamente inosservati.

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