La stagione di Serie A ha preso ufficialmente il via e così, della prima giornata e non solamente, ha parlato ai nostri microfoni Riccardo Cucchi.
La stagione di Serie A ha ufficialmente preso il via. Il Ferragosto ha, perciò, portato con sé quest’anno anche l’apertura delle danze per gli impegni datati 2022/23. Una stagione che sicuramente sarà diversa dalle precedenti, con i Mondiali che si giocheranno a novembre e con un calendario ancora più fitto di scadenze e di grandi match. Di tutto questo, ma anche di molto altro, ha parlato il noto giornalista Riccardo Cucchi ai microfoni de IlCalcioQuotidiano.
Serie A alle prese con una stagione anomala: questo il pensiero di Riccardo Cucchi
Il primo pensiero del giornalista ha toccato da vicino quella che sarà l’anomala stagione che attende il campionato italiano di massima serie: “Prima di pronunciarsi sulla nuova stagione di Serie A, credo che bisogna essere consapevoli del fatto che questa è una stagione anomala. Per due ragioni. La prima perché ha preso il via a Ferragosto e una volta si diceva, un po’ ironicamente, che il calcio ferragostano era un calcio che non poteva dare indicazioni. Era destinato alle amichevoli Mentre ora è iniziato un campionato. La seconda riguarda il fatto che verrà interrotta per un lungo periodo a novembre. Di fatto, sono due campionati. Uno che comincia adesso e uno che (ri)comincerà a gennaio. Ogni squadra dovrà fare i conti con questa anomalia, anche sul piano della preparazione“.
“Bisognerà – ha aggiunto – sicuramente immaginare programmi diversi di lavoro. Affinché ogni formazione prenda coscienza della propria condizione atletica. Non sarà facile. Detto questo, la prima giornata ha detto qualcosa che già sapevamo. Perché non ci sono state sorprese. Non ci sono stati pareggi. Hanno vinto tutte quelle squadre che rispetto agli avversari apparivano più forti. Comprese quelle che immaginiamo facciano parte della griglia per lo scudetto e per il piazzamenti europei“.
Le big e la lotta per lo scudetto: Milan, Inter, Juventus e Napoli nella griglia di Cucchi per la conquista del tetto della Serie A
Delle big vincenti nella prima di Serie A, Cucchi ha parlato così: “Mi ha convinto molto il Milan, al quale attribuisco un piccolo margine di vantaggio rispetto alle altre per la lotta scudetto. Anche se sono convinto che questa stagione sarà molto equilibrata. Quindi nella griglia rientra anche l’Inter, che ha faticato un po’ a Lecce questo è vero ma ha messo subito in mostra Lukaku. Lui potrà ancora essere un giocatore determinante così com’è stato nella precedente esperienza in nerazzurro“.
“Mi ha poi convinto molto il Napoli. Specialmente alla luce delle tante considerazioni che venivano fatte tra critici e tifosi azzurri. Questi ultimi delusi anche dalla campagna acquisti condotta dal proprio presidente. In realtà la squadra ha espresso un buon calcio. E ha sopratutto espresso un giocatore molto interessante. Questo Kvaratskhelia, giocatore georgiano di 21 anni, che ha segnato anche un gol e ha soprattutto dimostrato le proprie qualità, anche tecniche. È un giocatore molto interessante che può essere una rivelazione del nostro campionato. Oltre a Lobotka, che già conosciamo e che ha fatto una gran partita. Il Napoli io lo metterei nella griglia. Così come la Juventus. Anche se, rinforzata da giocatori così importanti come Di Maria e Pogba, purtroppo li ha persi entrambi per infortunio. Dovrà fare fronte alla loro assenza nelle prossime partite”.
Occhio però specialmente alla Roma, rinforzata in attacco, ma anche alla Lazio che punta a divertirsi e divertire
Sui giallorossi: “A queste aggiungo anche la Roma, che è fortissima secondo me soprattutto davanti. Perché non so quante squadre possano permettersi il lusso di schierare insieme Pellegrini, Zaniolo, Dybala, Abraham. Il gruppo di Mourinho farà secondo me molto bene. Poi ci sono le altre, che possono rivelarsi imprevedibili. Sorprendenti. Possono divertire e rappresentare una mina vagante”.
E, in seguito, sui biancocelesti: “Penso alla Lazio, che è diventato la squadra di Sarri rispetto a quella presa in eredità da Inzaghi. La società ha accontentato il tecnico in ogni suo desiderio. La rosa si è rinforzata notevolmente, ci sono cambi in ogni ruolo. La squadra di Sarri può divertirsi e divertire. Contro il Bologna ha avuto qualche difficoltà però credo possa essere una piccola minaccia per tutti. Puntando al bel gioco e fare gol con l’intento di divertire il suo pubblico. Poi penso anche all’Atalanta, alla Fiorentina. Spero siano tante le squadre competitive, per rendere più divertente il campionato“.
Non è poi mancato il riferimento alla trasmissione delle partite di Serie A tramite Dazn: un argomento che sta facendo molto discutere
Questa l’opinione di Riccardo Cucchi in merito ai problemi che, purtroppo, sono stati riscontrati nel corso della prima giornata: “Tra gli appassionati che guardano la Serie A ci sono anch’io. Anch’io sono anch’io molto arrabbiato con Dazn. Non, ovviamente, con i bravissimi colleghi. Giornalisti, tecnici, staff a cui va la mia solidarietà per lo sforzo che fanno costantemente. Il problema è che siamo obbligati, tutti, se vogliamo vedere il calcio a pagare Dazn. Dal momento che c’è una sola piattaforma che offre il calcio. Tra l’altro con aumenti di prezzo abbastanza considerevoli. Credo che la richiesta degli appassionati sia semplice: noi siamo disposti a pagare ma vogliamo vedere“.
“Quindi è un dovere di Dazn riuscire a risolvere i problemi tecnici. Laddove non dovesse succedere, dovrebbe intervenire la Lega Calcio. Anche perché il danno non è soltanto degli abbonati. Ma anche degli sponsor che pagano per la visibilità dei prodotti che non vengono visti. E della stessa Lega Calcio che è proprietaria delle immagini che vuole siano viste e trasmesse“.
Ha poi concluso affermando: “Nota positiva? La gente è spinta di nuovo ad andare allo stadio. Le campagne abbonamenti sono state straordinarie, specialmente quelle di Milano con Inter e Milan che girano entrambe intorno ai 40 mila abbonati. Straordinario anche il successo della Roma con 36 mila abbonati. La Lazio li ha appena riaperti e il dato che mi arriva ad oggi certifica che ha raggiunto i 25 mila abbonati. Quindi certamente c’è un ritorno allo stadio. La gente preferisce probabilmente vedere le partite dal vivo perché è più emozionante. E perché lì almeno non appare quella noiosissima rotellina che gira e non fa vedere niente“.