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Pelè e la mistica del numero 10, quando un funzionario Fifa cambiò la storia del calcio

Pelè

Fonte Immagine: Profilo Twitter ufficiale Pelè

Provate a chiudere gli occhi per un secondo e pensare a quando eravate bambini e giocavate nel cortile di casa con i vostri amici. A quei pomeriggi passati a dare dei calcio ad un pallone immaginando di essere il vostro campione preferito.

Ora pensate al numero di maglia che tutti avrebbero voluto indossare. Nella maggior parte dei casi quel numero è il 10.

Il 10 di Maradona, di Ronaldinho, di Totti e Del Piero (per citarne alcuni). Il numero che più di tutti è entrato nella mistica del gioco grazie a coloro che con le loro giocate, hanno alimentato la fantasia di milioni di appassionati.

Ma vi siete mai chiesti perchè proprio il numero 10? E chi prima di tutti ha contribuito a renderlo così speciale? Bene. Per arrivare ad una risposta bisogna salire sulla macchina del tempo dei ricordi e tornare indietro al lontano 1958.

Il mondo conosce Pelè

La sesta edizione dei Mondiali di Calcio rappresenta un punto di svolta per la storia di questa competizione. Svezia 1958 fu il primo Mondiale ad essere trasmesso in televisione anche in Paesi non confinanti al Paese ospitante, l’Italia per la prima volta nella storia non riesce a qualificarsi e tra le squadre favorite alla vigilia, incredibile a dirlo, c’è l’Unione Sovietica.

Questo mondiale, però, sta per passare alla storia per un altro motivo.

Il Brasile di Feola, che fino a quel momento non aveva ancora vinto nessun mondiale, convoca un 17enne già molto famoso in patria ma che in Europa è un completo sconosciuto: Edson Arantes do Nascimento, passato alla storia come Pelè.

La compagine verde-oro si presenta al Mondiale vincendo il match inaugurale contro l’Austria e pareggiando 0-0 con l’Inghilterra, in entrambe le partite il giovane Pelè resta a guardare.

Arriviamo così alla partita contro la temibile Unione Sovietica. Al Brasile, che parte nettamente da sfavorito, serve una vittoria per passare il turno. Feola, esortato dagli stessi giocatori, finalmente decide di far giocare Pelè. Scelta che entrerà nella storia del gioco.

La mistica del numero 10

La maglia numero 10 fino a quel momento non aveva avuto un significato particolare, un numero come un altro insomma. Ma, in quel tardo pomeriggio di Göteborg del 15 giugno 1958 allo stadio Nya Ullevi, qualcosa sta per cambiare.

A questo punto fa il suo ingresso nella storia un “innominato” uomo della Fifa che, distribuendo le maglie ai giocatori verde-oro, vede questo ragazzino minuto neanche diciottenne e gli consegna la 10.

Durante quei novanta minuti, il diciassettenne Pelè farà diventare il numero 10 la maglia di riferimento della storia del calcio e, praticamente, da quel giorno il calcio cambierà pagina.

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