Milan-Inter. Vince l’Inter. Si parte dal finale per raccontare una partita ricca di emozioni che ha visto prevalere i nerazzurri sui cugini rossoneri in un match che, viste le posizioni in classifica di entrambe le squadre, vale metà scudetto. Vince l’Inter e lo fa con i suoi uomini chiave: Lukaku e Lautaro Martínez.
L’incornata del Toro
Bastano 4 minuti alla coppia gol più prolifica del campionato di Serie A per indirizzare subito la partita in favore della squadra allenata da Antonio Conte. Accelerazione del belga che, anche per Alessio Romagnoli (capitano del Milan), “è velocissimo”; cross al bacio per l’argentino che di testa batte Donnarumma e porta in vantaggio i nerazzurri. Che per oltre 30 minuti sono padroni del campo rischiando, poco dopo, di portarsi sul 2-0.
Milan indiavolato
Nella ripresa sono i rossoneri ad andare subito vicino al gol con tre conclusioni pericolose nel giro di pochi minuti. Solo un intervento divino di Samir Handanovič sbarra la porta al pareggio di Zlatan Ibrahimović (prova opaca dello svedese). Ma è nel miglior momento del Milan che i nerazzurri colpiscono ancora.
La costruzione dal basso
Dal portiere Handanovič al gol del 2-0 firmato ancora Lautaro sono 9 i giocatori dell’Inter che prendono parte all’azione costruita dalla propria metà campo. Nella settimana dove questo modo di impostare la manovra è stato messo più in discussione, ecco il gol che ne certifica la validità. Un’azione collettiva che manda in tilt le certezze del Milan.
Lukaku frontman del gruppo
Nella partita più sentita non poteva mancare il suo marchio. Ennesima accelerazione di Lukaku che supera in velocità (siamo sicuri non sia Usain Bolt?) gli avversari e batte di sinistro (potente e preciso) Donnarumma. “Sono io il migliore” urla Romelu. Il destinatario? Possiamo immaginarlo.
Conte: “Il tempo è galantuomo”
Felice del risultato e per la prestazione della squadra, il tecnico salentino ha voluto sottolineare la crescita di due giocatori che, negli scorsi mesi, sembravano estranei al progetto Inter: Ivan Perisic e Christian Eriksen. Entrambi, nelle ultime gare, da punti deboli si sono rivelati punti di forza di questa squadra che ha raggiunto la consapevolezza di essere la più accreditata ad interrompere la striscia di vittorie in campionato della Juventus.
Ibra, una prestazione sottotono
L’emozione gioca brutti scherzi. Eppure, Zlatan, è abituato a grandi palcoscenici. Ma la voglia di dimostrare serenità e concentrazione agli occhi dei milioni di telespettatori che lo stavano osservando, ha fatto si che il gigante di Malmö inciampasse sull’acuto più importante.
In attesa di rivederlo tra una settimana, magari in vesti migliori, sul palcoscenico più importante d’Italia. Quello dell’Ariston.