Il Parma non naviga certo in buone acque. Con sole tre vittorie in 28 match giocati di Serie A, i ducali sembrano essere seriamente candidati alla retrocessione in Serie B dopo tre anni. Servirà, infatti, un vero e proprio miracolo per evitare la discesa in cadetteria: la zona salvezza quattro punti, ma Torino e Cagliari hanno beneficiato del recente cambio di guida tecnica. Anche il Parma ha cambiato Fabio Liverani con Roberto D’Aversa, ma l’effetto sembra essere stato di minore effetto.
Parma, i baby da coltivare
Se da una parte ci sarà molto da battagliare per la permanenza in A, dall’altra il Parma può sorridere in prospettiva futura. L’arrivo di Kyle Krause, noto imprenditore americano, ha portato una nuova ventata di ottimismo e molti giovani interessanti, di cui pochi erano a conoscenza. Prospetti che, col tempo, stanno dimostrando il proprio valore. Tempo che purtroppo in Italia spesso non basta: a tutta birra sul campionissimo da acquistare per vincere subito. Non secondo Krause, che con la strada della pazienza ha tentato di portare avanti un progetto interessante. Anche a costo di rischiare qualcosa, senza ottenere tutto nell’immediato periodo.
L’età media della rosa è di 26,4 anni. Contribuisce alle quote basse della percentuale Valentin Mihaila, millennial che ha sorpreso tutti nelle ultime uscite. Ala sinistra di grande corsa e dribbling, classe 2000, ha fatto esultare da casa i tifosi parmensi in due occasioni. L’ex Universitatea Craiova è già finito nel mirino di Napoli e Roma, tra le altre, e il suo valore è salito a 6 milioni. Mica male.
Suo connazionale in continua crescita è Dennis Man, dirimpettaio e più “vecchio” di due anni, per cui Krause ha sborsato 13 milioni per assicurarselo. In 9 apparizioni ha sfornato un assist e ha più volte sfiorato la rete, che siamo certi non tarderà ad arrivare. Chiudiamo il tridente offensivo menzionando Joshua Zirkzee, punta 2001, olandese di origini nigeriane, in prestito dal Bayern Monaco. Fin qui, spazi risicati a causa del nuovo acquisto di Pellè, chissà che D’Aversa non possa sciogliere le riserve e dargli qualche chance in più.
Mediana e difesa
Ci spostiamo in mediana e citiamo lo sfortunato Hans Nicolussi Caviglia. Proveniente dal settore giovanile bianconero, lo scorso anno in prestito a Perugia ha fatto vedere qualità interessanti. Ora infortunio al crociato e stagione finita per lui, un vero peccato: a soli 21 anni, il futuro è ancora totalmente dalla sua parte. Avanziamo di qualche metro e troviamo Juan Brunetta, argentino trequartista di origini italiane. Un po’ ai margini a causa del 4-3-3 che lo penalizza un po’ (Liverani usava il 4-3-1-2), ha fatto intravedere gol e giocate in Coppa Italia, salvo poi non riuscire a ripetersi anche in campionato.
Molto giovane il difensore centrale Daan Dierckx, prelevato a gennaio dal Genk. Questo giocatore dal cognome impronunciabile ha debuttato in Serie A il 17 gennaio, entrando al 90′, nel pareggio contro il Sassuolo. Attenzione anche all’altro belga Maxime Busi, terzino destro spedito dallo Charleroi, e al greco classe 2001 Vasilios Zagaritis, dal Panathinaikos, che gioca sul versante opposto. Dal Lanús, invece, ecco Lautaro Valenti, attualmente ai box per infortunio.
In Emilia si è creato un vero e proprio mix di gioventù ed esperienza. Kucka, Pellè, e Kurtic fanno da chiocce ai baby presenti in rosa, al modo di inserirsi al meglio nel contesto squadra. Un’iniziativa giusta, coraggiosa, che molti club, finalmente, stanno iniziando a seguire. Dobbiamo solamente apprendere l’arte dell’attesa.