Non sempre i supereroi indossano una maschera. A volte possono vestire un camice, come accade con i medici negli ospedali, altre volte addirittura una semplice maglia da calcio. E non stiamo parlando di campioni che animano le folle estasiandole con le proprie giocate. Capita infatti che un bel giorno ti ritrovi davanti alla storia di un ragazzo qualsiasi, uno di quei tanti giovani con il sogno di diventare calciatore. Quel giovane, forse, non arriverà a giocarsi una finale di Champions League o a vincere un Pallone d’oro. E anche se questo dovesse accadere, sarebbe sempre consapevole di aver già vinto il premio più importante. Come? Avendo salvato la vita ad un suo coetaneo.
Corre il mese di gennaio 2020. In una partita del campionato Allievi in Liguria, si affrontano l’Ospedaletti e la Cairese. La gara è divertente e combattuta, il pubblico sostiene le due squadre in campo. Durante un normalissimo scontro di gioco fra Mattia Agnese, difensore dell’Ospedaletti, e Matteo, suo avversario, quest’ultimo cade a terra perdendo i sensi. Sono attimi di panico e terrore per tutti i presenti. Il primo ad agire è proprio Agnese: sposta il suo avversario su un fianco agendo con azioni di primo soccorso e gli evita il soffocamento. Arrivano poi altri soccorsi, Matteo è salvo e gran parte del merito va riconosciuto al giovane calciatore avversario.
“Ho visto che non respirava, l’ho messo subito in posizione di sicurezza e gli ho tirato fuori la lingua per evitare che soffocasse” ha dichiarato il diciassettenne ligure durante la premiazione per i Best Fifa Football Awards. Già, perché al fianco di nomi come Lewandowski, Neuer e Klopp, c’era anche quello di Mattia Agnese, vincitore del Fifa Fair Play Award 2020.
“Non ho mai fatto un vero e proprio corso di primo soccorso, ho solo visto dei filmati su Youtube che mostravano come comportarsi in situazioni simili. Per me è stato istintivo agire in quella maniera e sono felice di aver contribuito al salvataggio di Matteo, con il quale nel tempo ho anche stretto amicizia”. Un gesto che non è passato inosservato, nemmeno all’ex campione olandese Ruud Gullit che durante la premiazione via Skype ha dichiarato: “Mattia, tu sei il mio eroe. Tu sei il nostro eroe!”.
Dopo tanti anni (l’ultimo era stato Paolo Di Canio nel 2000) il premio Fair Play della Fifa torna in Italia. Ci torna grazie alla prontezza e al senso civico di un diciassettenne. Uno di quei giovani, a volte criticati dai più grandi, che rappresentano il futuro della nostra nazione.
“Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni” (Eleanor Roosevelt)