Titolo: La partita – Il romanzo di Italia-Brasile
Autore: Piero Trellini
Anno di pubblicazione: 2019
Casa editrice: Strade Blu Mondadori
Numero pagine: 607
Prezzo: 14.00 euro
“Di nuovo Rossi, di nuovo Rossi!“. Questo il grido senza tempo di Nando Martellini, essenziale telecronista di Italia-Brasile 1982. Gara che, anche per chi non l’ha vissuta di persona, è rimasta nell’immaginario collettivo. Immaginario che Pietro Trellini ha tentato magistralmente di trasmettere in un singolo libro. In una tecnica cinematografica con pochi precedenti.
Trellini nasce a Roma nel 1970. Giornalista a tutto tondo, tante le collaborazioni con diverse illustri firme. Da Sky a Il Messaggero, la sua passione sta nello scrivere storie di calcio. Decide così di lanciarsi con la stesura dell’opera, che riceve numerosi riconoscimenti. Premio Bancarella Sport, Premio Ape, Premio Mastercard Letteratura, Opera Unica e Premio Giuria Tecnica.
Analisi di Italia-Brasile
L’opera è ambiziosa, come forse sin qui pochi hanno osato. Chi si attende una mera cronaca dei novanta minuti di Italia-Brasile, uno degli eventi sociali di maggior rilievo del Belpaese, resterà deluso. La composizione, infatti, va ben oltre, andando ad analizzare vari vicissitudini storiche e calcistiche che vanno a ruotare intorno al match. Dal macro al microscopico, dal generale al particolare. Un intreccio e un intaglio di una serie di storie, che si mescolano tra loro e formano la grande opera d’arte, la pennellata di Italia-Brasile.
Si parte dal raccolto della preistoria, dell’Italia e del Paese verdeoro. Si dettagliano le nascite di brand, marche, progressi tecnologici, il tutto rapportato al momento clou. Il lettore viene poi catapultato nelle sensazioni del Mundial, attraverso ogni singola partita, con la sua vigilia, con le parole dei protagonisti. Il ritmo è cadenzato, scandito da una suspence cinematografica, di continua attesa. Sono catturati attimi, tra gli sguardi degli spettatori del defunto Sarriá, tra gli animi degli italiani sospesi davanti alla televisione. Sguardi di intesa tra Zoff e Cabrini, le indicazioni del Vecio Bearzot, le dichiarazioni cruente della stampa. Nulla sfugge all’occhio vigile di Trellini.
In fin dei conti, l’opera rimarca quello che in tanti, troppi, sottovalutano. Il calcio è un vero fenomeno sociale, in grado di smuovere coscienze e mobilitare un intero popolo. Il 4% del PIL italiano, un movimento che mai può essere ignorato. Un’emozione che corre libera nel campo da gioco, in attesa trepidante del fischio finale, proprio come in Italia-Brasile 3-2.
“Il calcio è una metafora. Semplifica i concetti che strutturano la nostra esistenza: giustizia, fatalità, ragione, istinto, compassione, furbizia, riconoscenza, moralità. Astrazioni che trovano piena espressione nel momento di una partita […]“. Una partita su cui ruotano storia ed emozioni, come la Terra gira attorno al Sole.