Da che mondo è mondo ogni favola che si rispetti ha sempre avuto un lieto fine e, nel calcio, di imprese eroiche, leggendarie e straordinarie, se ne contano davvero molte, ma miracoli sportivi, come ad esempio quello legato al Leicester City del 2016, probabilmente, sconfinano dai semplici canoni fiabeschi per la propria unicità, per essere di fatto catalogati nella vera e propria mitologia. Poi però cresci ed a volte capita che la realtà in cui si vive non è spesso quella sognata, la fiaba idealizzata nella nostra testa, anzi, è la realtà stessa a svegliarci riportandoci con i piedi saldi a terra, e lo fa a modo suo, in maniera brusca, verosimilmente inaspettata e dolorosa, tanto quanto quei momenti che ti fanno riflettere che le favole decisamente non esistano, a differenza però degli incubi, ed il Leicester di quest’anno ne è un po’ l’esempio.

IL MIRACOLO DI “SIR CLAUDIO”

Le Foxes guidate da Sir Claudio Ranieri nella stagione 2015-2016 si trasformano letteralmente in una macchina da guerra: 23 vittorie, 12 pareggi e soltanto 3 sconfitte. Tutto ha dell’incredibile e quella cavalcata verso la vittoria del titolo inglese sembra per filo e per segno la trama di un bellissimo film (che sicuramente qualcuno prima o poi girerà), con la storia della piccola squadra di provincia che realizza l’impossibile, o come alcuni giocatori, che qualche anno prima lavoravano in fabbrica, riescono a raggiungere la Nazionale. Il Leicester di Ranieri si laurea Campione d’Inghilterra tra l’incredulità di tutti e lo fa, come detto, in maniera romanzata, tra pizze e birre offerte alla squadra da parte del mister, sogni di gloria, senso di rivalsa ed una professionalità unica che ha contribuito a tramutare in realtà il sogno più grande. La stagione seguente è di tutt’altra levatura però e l’unica soddisfazione del tecnico romano è quella di poter accompagnare con orgoglio la sua squadra nei palcoscenici della Champions. Le Foxes non brillano e vedendo una squadra senza più stimoli, la società solleverà dal suo incarico il tecnico.

L’esonero di Ranieri stupì un po’ tutto l’ambiente calcistico in quel momento, ma come in molti affermano “Nel calcio non c’è riconoscenza”, se poi a questo si aggiungono le voci di qualche suo ex-fedelissimo calciatore a far pressione per il suo licenziamento, le possibilità di restare alla guida della formazione inglese per il tecnico romano, diventarono quasi nulle.

LA FINE DELLA FAVOLA

Qualcosa, fu evidente, iniziò a sgretolarsi nel club inglese e l’anno successivo all’addio di Ranieri, la tragica morte in un incidente in elicottero del presidente Srivaddhanaprabha (insieme alla compagna ed alcuni membri del suo staff) fu un colpo decisamente duro per tutto l’ambiente. Il figlio Aiyawatt cercò di prendere in mano l’eredità del padre e lo fece inizialmente al meglio, specie quando nel 2021 portò le Foxes al successo per la prima volta nella storia del club in FA Cup, (il 15 maggio) nella finale vinta per 1-0 contro il Chelsea, e nel Community Shield, per la seconda volta dopo il trofeo vinto nel 1971, nella finale vinta per 1-0 contro il Manchester City (il 7 agosto).

Ai trofei nelle due coppe nazionali, è giusto annoverare in campionato altrettanti quinti posti consecutivi in quel biennio, ma in Europa il club inglese non riuscì ad andare oltre i sedicesimi di finale di Europa League nel 2021, e la fase a gironi della stessa competizione l’anno successivo, finendo poi l’avventura, a seguito della retrocessione in Conference League, in semifinale contro la Roma, poi vincitrice del torneo alla sua prima edizione.

L’INCUBO CHE SI MATERIALIZZA

Una squadra ormai lontanissimo ricordo di quella che conquistò l’Inghilterra soltanto 7 anni fa, si è apprestata a disputare il campionato appena concluso tra tutte le difficoltà di un club apparso ormai privo di stimoli, talento, per quel a cui aveva abituato il pubblico, e probabilmente anche una buona dose di fortuna che, come sostenevano i latini, ha sempre aiutato gli audaci.

Nonostante il cambio allenatore in corsa, la formazione guidata, da Brendan Rodgers prima e Dean Smith poi, quest’anno ha collezionato complessivamente ben 22 sconfitte in campionato, 7 pareggi e soltanto 9 vittorie. Riponendo tutte le speranze nell’ultima giornata, per una difficile permanenza in Premier League, il Leicester ha dovuto fare i conti con l’Everton che, nei restanti 90 minuti del campionato ospitava il Bournemouth, ma con 2 punti di vantaggio sulle Foxes, impegnate a loro volta in casa contro il West Ham. Entrambe le formazioni interessate nello scontro salvezza a distanza, hanno salutato il proprio pubblico con una vittoria, rispettivamente per 1-0 la squadra di Liverpool e per 2-1 i padroni del King Power Stadium, 3 punti però che, classifica alla mano, per il Leicester non sono bastati ad evitare la retrocessione.

Il ritorno in Championship è un ritorno al passato, un incubo che società e tifosi si auguravano di non vivere più, ma rappresenta ormai una realtà con cui le Foxes dovranno convivere, per di più salutando inevitabilmente diversi “pezzi pregiati” della propria rosa tra cui, si spera, non figuri l’idolo cittadino, Jamie Vardy, peraltro, uno tra gli ultimissimi baluardi rimasti fino ad oggi di quello che tutti definirono “Il Leicester dei miracoli”.

Foto in copertina da Web – Articolo a cura di Roberto Viarengo