Troppo Manchester City per lo United: la stracittadina numero 188 della seconda città d’Inghilterra termina con un roboante 6-3. Grandi protagonisti della sfida Erling Haaland e Phil Foden, capaci di siglare una tripletta a testa e sfornare assist a iosa.
Manchester City, un dominio senza storie
Un dominio già certificato nei primi 45′, conclusi sul tennistico punteggio di 4-0. “Sei andato nella sponda sbagliata di Manchester“, urlava qualche giorno fa un supporter dei Red Devils ad Haaland, incontrato per caso per le vie del centro. Il bomber norvegese risponde così, con una doppietta nel giro di tre minuti. Non pago, nella ripresa stabilisce l’ennesimo record della sua giovane carriera: diviene il primo giocatore della Premier League a siglare una tripletta in tre match casalinghi di fila. Semplicemente inarrestabile, decisivo anche nella contesa più importante dell’anno.
A fare compagnia nel tabellino al classe 2000 è Foden, canterano per eccellenza che realizza il sogno cullato sin da bambino. Grande tifoso dei Citizens, timbra il cartellino per la prima volta in un derby, addirittura in tre occasioni. Dal 2017, appena 17enne, al 2022. Un percorso di crescita intrapreso con Pep Guardiola, che lo coccola con entusiasmo: “Phil Foden mette sempre l’anima in campo. Corre, ha voglia, abbina qualità e quantità. Si merita tutte le soddisfazioni che si sta prendendo“. Alla ricerca della vittoria della Premier, oltre alla chimera chiamata Champions League.
Manchester United, un pomeriggio da incubo
Se un lato è festante, l’altro è nella più profonda amarezza. Erik Ten Hag, quasi incredulo, ha scosso la testa per tutta la gara. Una prestazione incolore, con i suoi ragazzi che sono apparsi impotenti al grandissimo gioco corale di Guardiola. Il sigillo di Antony, il secondo consecutivo, e la doppietta di Martial sono solamente una magra consolazione, un ammazzacaffè (o tè, secondo la tradizione inglese) che ha comunque un sapore amaro. Una piccolissima nota positiva, per la reazione e la voglia di rivalsa dimostrate.
Il gap è evidentemente alto da colmare, come ammesso dal tecnico olandese in conferenza stampa. “A questa squadra manca la fiducia in sé stessa. Sono sorpreso in negativo dall’atteggiamento mostrato in campo. Difficile e triste scoprire quando i giocatori possono fare meglio, ma evidentemente se non si gioca con la voglia di lottare contro il Manchester City evidentemente ci sono dei problemi. Siamo indisciplinati, lo ritengo inaccettabile“. Inevitabile, poi, non osservare la panchina per 90′ per Cristiano Ronaldo, non schierato per rispetto della sua carriera. Quattro successi di fila e poi il tonfo derby: la sensazione è che ora per i rossi ci saranno pochi margini di errore.