Estate del 2009. La macchina del tempo è di nuovo accesa e stavolta ci porta a poco di più undici anni fa. Il palcoscenico è quello di Milanello è si parla di un Milan che cerca di ripartire e di ricominciare. D’altronde è finita da poco l’era Carlo Ancelotti e in casa rossonera si vive costantemente con quel sapore agrodolce della fine di un ciclo d’oro. E questa, nella maggior parte dei casi, non è mai una sensazione troppo positiva. In panchina c’è Leonardo e l’obiettivo è di base principalmente uno. Quale? Ringiovanire la rosa. Un compito affidato a un certo Adriano Galliani, che, va detto, nel mercato c’ha sempre saputo fare. Non tutte le ciambelle riescono però con il buco.
In una domenica di giugno i meneghini strappano, un po’ a sorpresa, l’accordo con il Porto per il giovanissimo terzino francese Aly Cissokho. Un giovane di cui sembra che si dica davvero un gran bene. Tra l’altro il calciatore è a dir poco entusiasta di questa sua nuova avventura, che può davvero rappresentare per lui la svolta. Sembra tutto fatto: 15 milioni di euro ai portoghesi e Galliani che gongola, convinto di essersi portato a casa il terzino più forte d’Europa. Eppure l’intoppo è lì, proprio dietro l’angolo. Infatti il transalpino non supera le visite mediche. Il motivo? Un problema ai denti che può causare guai muscolari. L’affare, nonostante i tentativi di ricontrattare il tutto, salta e il classe ’87 di certo non nasconde la sua rabbia. “Il problema non sono i denti, ma i soldi”, dichiara ai microfoni de ‘La Gazzetta dello Sport’. A porre il veto infatti sarebbe stato Berlusconi in persona, poco propenso a spendere una cifra importante per un giocatore che il Porto, solo pochi mesi prima, aveva acquistato per 300mila euro.
La domanda però, con il senno di poi e con tante stagioni di mezzo, è solo una: che fine ha fatto Aly Cissokho? In quell’estate il terzino è passato al Lione, dove resta per tre stagioni. Poi c’è l’avventura al Valencia, ma la sensazione è che il talento sia smarrito e che sia rimasto solo quel suo carattere un po’ troppo fumantino. Eppure le possibilità le ha avute, con tanto di chance in quel di Liverpool. Eppure ci sta davvero poco da fare e, anche nella sua ultima avventura in Turchia, all’Antalyaspor, Cissokho fa parlare di sé più per motivi disciplinari che per questioni di campo. Infatti nel febbraio del 2019 finisce addirittura fuori rosa “a causa dell’incapacità di adeguarsi alla squadra e alle scarse prestazioni“. Insomma, verrebbe quasi da dire che forse, in quell’estate del 2009, il Milan abbia evitato, forse anche involontariamente, più di un problema. Ma, per non offendere nessuno, meglio dirlo a denti stretti.