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Bryan Hall ed il suo Peckham Town Football Club

Peckham Town

Il calcio è in grado di raccontare storie bellissime, che siano di carattere tecnico o puramente emozionali, la cosa certa però è che quando si vuole andare a colpo sicuro non si può fare a meno di menzionare la culla dello sport più popolare del mondo, l’Inghilterra, dove cioè le narrazioni legate a questo gioco non sono seconde neanche al numero di gruppi rock nati nel Regno Unito.

Quella del Peckham Town Football Club ad esempio è una di queste ed il record mondiale di cui gode la formazione del quartiere londinese di Peckham, per l’appunto, è davvero singolare, ma andiamo con ordine alla scoperta di un club nato dal semplice sogno di un bambino, fatto più che mai singolare nell’era moderna.

Bryan Hall, nel 1982, era un ragazzo di 13 anni che, innamorato di calcio, voleva una squadra che rappresentasse il suo quartiere e nel modo più semplice del mondo decise di fondarne una alla vecchia maniera, scrivendo cioè un semplice annuncio per poi affiggerlo per le strade intorno casa. Qualche suo coetaneo accorse, anche se inizialmente non in massa, e con le divise comprate al mercato rionale con l’aiuto della zia, il primo undici dell’ennesima formazione londinese di calcio fu presto fatto. L’esordio non fu dei migliori, quando cioè alla loro prima uscita nella Mercury League Under 13, rimediarono una sconfitta per 18-0 ma questo non scoraggiò i ragazzi che continuarono a coltivare il proprio sogno.

La voce iniziò a spargersi e la gente, coinvolta dall’entusiasmo di Bryan in primis, contribuì a far crescere la neonata “società”, basti pensare che in una decina di anni erano già presenti più di una categoria legata al nome del nuovo club, tra cui una prima squadra senior, una squadra femminile e diverse formazioni giovanili.

Furono diversi, negli anni,  i trofei di provincia vinti dal Peckham Town FC, tanto che nel 2012 la formazione dei biancorossi fu ammessa alla Kent County League, nella quale iniziò tutti a stupire nel vero senso della parola, ottenendo successi a raffica all’interno delle diverse divisioni scalate tra cui 8 campionati, 14 titoli di Coppa e ben 3 double campionato-coppa, riempiendo di gioia l’attuale presidente e fondatore Bryan Hall, e d’orgoglio chiunque si identificasse in quei colori ed in quella realtà nata completamente dal nulla.

Com’è consuetudine nel calcio d’oltremanica, anche i biancorossi di Peckham hanno un proprio soprannome, “The Menace”, tradotto letteralmente “Il pericolo pubblico”, questo per un componente di una delle squadre giovanili che era particolarmente aggressivo in tutti i suoi interventi, soprannome che piacque però subito a società e tifosi, divenendo di fatto quello ufficiale del club e dei suoi giocatori.

Oggi, la formazione nata dal sogno di un tredicenne, disputa la Premier Division della Kent County Football League, undicesimo livello del calcio inglese, ed ha una squadra femminile che gioca, e stupisce, nella propria lega dello stesso livello. Nello stesso tempo, parlando di Peckham e di calcio appartenente al gentil sesso, è impossibile non menzionare Mary Philip, una vera e propria leggenda nata e cresciuta nello stesso quartiere londinese di Brian Hall, che per l’amore del gioco e dei suoi colori d’appartenenza ha avuto il coraggio di dire No ad ingaggi milionari. Quella della Philip però è un’altra bellissima storia inglese che sarà raccontata in un altro momento, meritando un’attenzione a parte da protagonista assoluta.

Negli anni la formazione biancorossa, non ha mai avuto uno stadio di proprietà, spostandosi di campo in campo per arrivare al giorno d’oggi a stabilirsi finalmente al Southwark Sports Ground. “The Menace Arena” com’è stato soprannominato ovviamente il campo da gioco, peraltro, gode di un record mondiale, quello cioè di avere la tribuna più piccola mai vista su di un campo da calcio, paragonata da un giornalista del London Evening Standard ad una antica pensilina dell’autobus, una di quelle in pieno stile vittoriano, usate in Inghilterra negli anni passati all’interno delle periferie londinesi.

Per tutto questo ed altro ancora quindi, come detto in precedenza, quella del Peckham Town FC, rappresenta l’ennesima, affascinante, quanto romantica, storia di calcio rigorosamente inglese; la realizzazione di un sogno nato e nutrito da un bambino che a 13 anni scrisse con un pennarello su di un cartone, un semplice annuncio in cui chiedeva a suoi coetanei di formare una squadra di calcio che rappresentasse il proprio quartiere, un sogno divenuto realtà che meritava di essere raccontato.

 

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