Top o flop?
Sono questi i due sostantivi più associati ad Achraf Hakimi nelle ultime settimane. L’esterno ex Borussia Dortmund (con un passato nelle fila del Real Madrid) è arrivato in Italia quest’anno per una cifra che, bonus compresi, si avvicina a 45 milioni di euro. Un investimento, soprattutto in un periodo così delicato dal punto di vista economico causa pandemia Covid-19, che dimostra la totale fiducia nel giocatore da parte dell’Inter. Voluto fortemente dall’allenatore Antonio Conte, che ne rimase piacevolmente colpito nella passata stagione durante i due confronti in Champions League contro il Borussia, dal suo approdo è stato subito etichettato come un top player; a soli 22 anni, Achraf, è considerato uno degli esterni destri più forti al mondo.
Nato a Madrid, cresciuto calcisticamente e non in Spagna, venne notato fin da giovanissimo dagli osservatori del Real; i Blancos si aggiudicano le prestazioni del baby talento che, dopo aver fatto tutta la trafila delle giovanili, fa il suo esordio in prima squadra a soli 17 anni. Fu Zinedine Zidane a lanciarlo ma, complice la numerosa concorrenza nel suo ruolo, dopo un anno venne girato in prestito al BVB, diventando per ben due stagioni uno dei punti di riferimento della squadra.
L’amore tra Hakimi e l’Inter sboccia al primo appuntamento; è la sera del 5 novembre quando Achraf, decide di mettere lo smoking e di far impazzire letteralmente tutti: tifosi, giocatori nerazzurri, la dirigenza e soprattutto Conte. Il tecnico salentino, nel corso di tutta la partita, segue quasi del tutto ammaliato ogni singolo movimento del marocchino. Una freccia che vuole avere a tutti i costi nel proprio arco.
Dopo mesi di trattative ecco l’annuncio: Hakimi è un nuovo giocatore dell’Inter! Un inizio subito sprint con assist e gol nelle prime due giornate; dopo la sosta per le nazionali e complice anche qualche prestazione in chiaroscuro (soprattutto in Champions League contro le Merengues), viene subito messo in discussione. C’è chi crede non sia pronto ancora per il calcio italiano, chi invece crede che non valga l’investimento fatto dalla società nerazzurra.
Bastano due gol per ribaltare tutto. Da top a flop, da flop a top nel giro di poche settimane. La strada è ancora lunga e tortuosa ma “Arra” grazie alla sua straripante velocità sarà in grado di bruciare le tappe. Con buona pace di chi, non è ancora in grado di “aspettare” il talento.
Non è un paese per giovani, l’Italia.